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In Irpinia continua la mobilitazione contro la guerra. Un fine settimana scandito da veglie e marce per dire no al conflitto in Ucraina. La mobilitazione ieri mattina ha visto scendere in piazza almeno un migliaio di persone, decine di associazioni e nonostante la domenica anche gli alunni e docenti degli Istituti “Galiani – Pironti – Ronca” e altri istituti scolastici privati di Montoro, che ha risposto presente all’appello per gridare forte il suo no. In piazza c’erano anche le famiglie ucraine- Tutti uniti, tutti in marcia per lanciare un solo messaggio: stop alla guerra in Ucraina. Il lungo corteo aperto da uno striscione dei ragazzi delle scuole è partito da Piazza Mercato in San Pietro ed è arrivata a Piazza Michele Pironti in Piano. Un lunghissimo corteo colorato dalle bandiere arcobaleno della pace, voluto da tutto il popolo montorese e organizzato da tante associazioni già attive sul territorio, da un’idea lanciata da Vittorio Ingino e Massimo De Girolamo. E’ stato proprio De Girolamo, a nome delle associazioni organizzatrici, a ringraziare tutti i partecipanti, con profonda emozione per i tantissimi bambini, affermando che questi sono i costruttori del futuro, complimentandosi per il grande contributo dato dal personale docente. Presente l’Amministrazione comunale e il primo cittadino Girolamo Giaquinto.

La manifestazione si è conclusa con un momento di preghiera del parroco Don Adriano D’Amore della Parrocchia di S. Giovanni Battista e S. Nicola da Tolentino. Nutrita anche la rappresentanza dei Cittadini Attivi di Montoro. «I bambini di oggi saranno gli uomini di domani», sono la nostra speranza e oggi, davanti a tante immagini di guerra, di sofferenza, siamo tutti qui a parlare di pace, senza distinzione di alcuna appartenenza politica» afferma Valentina Musto, presidente della Commissione Pari opportunità di Montoro presente al corteo. Sabato sera si è mobilitata Monteforte, dove c’è stata una veglia di preghiera. Anche in questo caso una rappresentanza istituzionale al fianco delle famiglie ucraine ospiti: « una delegazione composta dal vicesindaco Giulia Valentino, dall’Assessore Lia Vitale e dal Consigliere Angelo Damiano ha preso parte alla veglia per la pace organizzata dall’Azione Cattolica di Monteforte Irpino.Alla presenza dei profughi ucraini che sono arrivati in paese e hanno raccontato la loro storia, ci siamo tutti uniti in un momento toccante di preghiera. Perché pensiamo che le parole e le preghiere facciano rumore, più di mille bombardamenti.

La guerra va evitata. Senza se e senza ma. E tutti noi continueremo a fare il possibile per garantire ai profughi ucraini accoglienza e vicinanza». Intanto, sempre nella Valle dell’Ir – no, il Comitato Pro Covid-19 Solofra – Montoro, dopo essersi impegnato per mesi a raccogliere i fondi per realizzare cinque posti di terapia intensiva presso l’ospedale “Agostino Landolfi” di Solofra, progetto sfumato per le solite pastoie politiche, ora scende in campo per aiutare concretamente la popolazione ucraina gravemente in difficoltà a causa del conflitto bellico. Il comitato ripartirà da una somma di 4800 euro, ovvero il danaro che alcuni cittadini non hanno voluto ritirare dai conti su cui erano versati. Nei mesi scorsi, infatti, il Comitato ha restituito 350 mila euro a quanti avevano aderito alla campagna per realizzare la rianimazione al Landolfi. Progetto sfumato, certo, non per colpa del Comitato, come è ben noto. L’idea è stata boicottata in ogni modo e le conseguenze di queste scelte scellerate sono sotto gli occhi di tutti. Ma il buon cuore di tanti cittadini non si è fermato e da qui è partita l’idea di raccogliere fondi, coperte, medicinali e quanto altro da spedire nel teatro di guerra per aiutare le famiglie che ancora sono li.

Insomma, dalla pessima pagina disegnata dalla burocrazia e dalla politica spicciola di pochi soggetti che ha potato al fallimento di una idea di tutto rispetto, si riparte per aiutare altre persone in difficoltà. Nella settimana scorsa il Presidente Gianni Gaeta ha lanciato la proposta, prontamente accolta da tutto il direttivo composto da industriali della città conciaria e del montorese. E al Centro Ucraino di Avellino continuano a giungere aiuti.

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