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Ci sono tre possibili esiti. Uno nel caso in cui il Tar respinga il ricorso. Il secondo, l’annullamento delle schede contestate. Se il tribunale amministrativo decidesse in questo senso – ribaltando il risultato del voto – allora Angelo D’Agostino diventerebbe presidente della Provincia al posto di Rino Buonopane. In pratica il giudice dovrebbe decidere l’annullamento di due schede destinate al voto per la presidenza rinvenute in una delle urne dedicate al consiglio provinciale: verrebbero meno due preferenze per Buonopane. Le schede sarebbero state conteggiate solo dopo, alla fine, violando il principio della continuità dello scrutinio.

Il Tar dovrà sentenziare anche su un’altra anomalia: la legittimità di due voti da remoto. Uno del consigliere comunale di Montoro, Mario Bianchino che ha mentre non si trovava sul territorio della Provincia, mentre il vice sindaco di Calitri, Antonio Campana ha votato da fuori Regione. Se il Tar accettasse il ricorso potrebbero tornare al voto i Comuni della fascia b (Aiello del Sabato, Altavilla Irpina, Bagnoli Irpino, Baiano, Bisaccia, Calitri, Caposele, Contrada, Fontanarosa, Frigento, Gesualdo, Lauro, Manocalzati, Montecalvo Irpino, Montefalcione, Nusco, Prata di Principato Ultra, Pratola Serra, Rotondi, San Martino Valle Caudina, Sant’Angelo dei Lombardi, Sperone, Sturno, Volturara Irpina) e i grandi comuni della fascia d (Ariano Irpino, Atripalda, Mercogliano, Monteforte Irpino, Montoro e Solofra).

Le provinciali dovrebbero tenersi dopo le amministrative del 12 giugno che potrebbero stravolgere i vecchi equilibri politici. Per il momento, la distanza tra i due sfidanti è veramente minima. Buonopane, sindaco di Montella, lo scorso dicembre ha battuto sul filo di lana (49,95% contro 50,05%), D’Agostino, sindaco di Montefalcione. Ci sarebbe infine una terza anomalia: un amministratore avrebbe chiesto una seconda scheda per votare, non restituendo quella dove aveva commesso l’errore. D’Agostino e i suoi si sono affidati agli avvocati Antonio Brancaccio, Renato De Lorenzo, Alberto La Gloria, Pasquale D’Angiolillo e Giuseppe Ruberto. Se dovesse spuntarla D’Agostino tutti i suoi provvedimenti non saranno annullati in base al principio della continuità amministrativa.

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