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E’ una vera partita quella che si gioca sul fronte scuola a colpi di ordinanze e sentenze. Torneranno in classe questa mattina anche gli studenti di quarta e quinta elementare. A deciderlo il Tar della Campania che si è pronunciato sull’ordinanza regionale, stabilendo l’adeguamento delle disposizioni nazionali per quanto riguarda la scuola primaria. Nella sentenza della quinta sezione del Tar Campania, presieduta da Maria Abruzzese, viene sottolineato come “L’ordinanza regionale numero 2 del 2021 è stata emanata in sostanziale contemporaneità con il Dpcm (entrambi risultano pubblicati in data 16 gennaio 2021), con contenuti tuttavia difformi dal citato Dpcm”.

La difformità sollevata dal giudice riguarderebbe il fatto che l’ordinanza regionale vieti “la didattica in presenza anche per le classi del primo ciclo successive alla terza (quarta e quinta elementare, prima, seconda e terza media), per le quali invece il Dpcm esclude la didattica a distanza, se non, limitatamente alla seconda e terza media, nell’ipotesi di accertato scenario di alto rischio, che non ricorre nella specie, risultando la Regione Campania classificata in fascia arancione fino all’11 gennaio 2021 e attualmente in fascia gialla”.

La Regione Campania aveva già consentito l’attività didattica in presenza fino alla classe terza elementare, cui ora si aggiungono anche quarta e quinta. Confermate, invece, dalla Regione le disposizioni relative alla scuola secondaria di primo grado, le cui attività in presenza restano pertanto sospese fino a sabato 23 gennaio. Per la scuola secondaria di secondo grado si deciderà, come stabilito nell’ultima ordinanza regionale, dopo il 23 gennaio alla luce delle verifiche dell’Unità di crisi regionale. E’ l’assessore regionale Lucia Fortini a sottolineare la scelta di rispettare la decisione del Tar, con il via libera per quarta e quinta elementare. Sarà consentito ai sindaci e alle autorità sanitarie locali assumere decisioni connesse ai contesti locali.

A confermare il rientro in classe anche in città è l’assessore comunale all’istruzione Geppino Giacobbe: “Siamo pronti da tempo a ripartire per tutte le classi elementari. Il vero problema restano le superiori, il piano è quasi pronto, si tratta solo di definire meglio la questione trasporti ma gli ingressi scaglionati per biennio e triennio alle 8.15 e 9.15 sono confermati”. Mentre nei comuni alcuni sindaci come quello di Andretta hanno già pubblicato ordinanze che prorogano la Dad fino al 23 gennaio anche per quarta e quinta. Ma le polemiche non si fermano, tantissime le famiglie che segnalano le tante classi in quarantena, dopo pochi giorni dal ritorno in presenza mentre altri genitori chiedono che venga data alle famiglie la possibilità di scegliere se portare i propri figli a scuola.

Intanto, arriva forte la protesta degli admin dei gruppi campani “Sì Dad- Tuteliamo i nostri figli Si” che scrivono al presidente della Regione Vincenzo De Luca. Lanciano l’allarme sulla vicenda dei tanti ragazzi in condizioni di fragilità a cui è negato da alcuni dirigenti scolastici il diritto a proseguire la Dad, in caso di rientro a scuola. “In questi giorni dai nostri piccoli presidi di osservazione locale registriamo – si legge nella nota – un fenomeno che aggiunge confusione e sconforto in molte delle famiglie che si vendono negate le richieste di prosecuzione delle lezioni in dad per fragilità degli alunni o conviventi.

Le richieste sono state presentate visti il Protocollo di Sicurezza del Ministero dell’Istruzione del 6 agosto 2020, c.8, il Rapporto dell’Istituto Superiore della Sanità n.58 del 28 agosto 2020 art. 1.2, vista l’Ordinanza del Ministero dell’Istruzione n.134 del 9 ottobre 2020, nonchè nelle ordinanze n.1 del 5 gennaio 2021 del Presidente della Regione Campania all’art.1.5 che prevede ‘la fruizione dell’attività didattica a distanza agli alunni con situazioni di fragilità del sistema immunitario, proprie ovvero di persone conviventi’ e ribadito nell’Ordinanza n. 2 del 16 del gennaio 2021 articolo 1.3. Di qui la richiesta “alle istituzioni – prosegue la nota – di fare maggiore chiarezza sui requisiti, poiché sono molti gli studenti che stanno perdendo preziosi giorni di lezione.

Troviamo, inoltre, che il concetto di fragilità, durante questa pandemia, oltre a determinare un oggettivo rischio di contagio all’interno delle scuole, rappresenti un passo indietro nel lungo percorso della scuola all’inclusione. Infatti, la differenziazione dell’alunno con fragilità rappresenta una versione più attuale delle vecchie classi differenziali, per le quali nella scuola si è dibattuto per 50 anni”. Non hanno dubbi i genitori dei gruppi “Tuteliamo i nostri figli”: La nostra richiesta etica, nel rispetto del diritto alla vita e alla salute, resta la dad per tutti o quantomeno la possibilità di scegliere per dare pari opportunità anche agli alunni che oltre alle mutilazioni del percorso di crescita, implicite alla contingenza del periodo, si vedono costretti in una condizione di diversità per autotutela propria o dei familiari. Il fatto che, inoltre, venga negata la dad, per mancanza di chiarezza dei profili fragili e dei requisiti dei conviventi, è una situazione che va immediatamente regolamentata”.

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