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AVELLINO- “Approfondimenti sull’ultima perizia ambientale su Campo Genova depositata dall’Agenzia Regionale per il controllo ambientale”. Con questa motivazione il legale del Comune di Avellino, l’avvocato Lorenzo Lentini chiede e ottiene il rinvio dell’udienza attesa per la giornata di domani.


Una proroga già fissata al prossimo 14 aprile che, in altre parole, vuol dire che per conoscere il reale stato ambientale di Campo Genova, e quindi se l’area è idonea per lo svolgimento del mercato, bisognerà attendere almeno altri due mesi, dopo uno stop prolungato che ormai risale ad oltre un anno fa.


Una decisione, quella del sindaco di Gianluca Festa, che spiazza i mercatali e quanti aspettavano l’appuntamento di domani al Tar come il capitolo finale di una querelle che, come detto, va avanti da oltre un anno. Di qui la dura presa di posizione di circa 300 operatori commerciali ambulanti che, per mezzo dell’avvocato Ciro Aquino, danno la loro chiave di lettura alla mossa a sorpresa di Festa. “Il rinvio richiesto dal comune di Avellino nel giudizio pendente al Tar Salerno in merito al mercato bisettimanale e concesso dal collegio al prossimo 14 aprile appare l’ennesima provocazione nei confronti di 300 famiglie che sono senza lavoro da più di un anno. È evidente che un giudizio maturo per essere trattenuto in decisione subisce un rallentamento inspiegabile alla luce delle risultanze Arpac circa la questione ambientale di Campo Genova, e la sospensione del mercato bisettimanale a tempo indeterminato per il mancato rinnovo dell’ordinanza sindacale”.


I ricorrenti al Tar, difesi dall’avvocato Aquino, parlano di una posizione “del tutto strumentale e inutile in quanto l’ordinanza numero 41 del 8 febbraio 2020 ha cessato di produrre i suoi effetti in data 31 dicembre 2020. Ragion per cui anche se si affermasse in via del tutto astratta la correttezza del sottosuolo dell’area di Campo Genova, a prescindere da una caratterizzazione che è pure sempre necessaria in quanto adibita ad ex isola ecologica – che deve essere per forza soggetta ad un piano di caratterizzazione – non si potrebbe tornare in detto luogo a svolgere il mercato essendo venuti meno gli effetti della predetta ordinanza”.

Pertanto i ricorrenti ribadiscono l’ordine di richiesta al sindaco di Avellino e alle istituzioni tutte di ripristinare ad horas il mercato bisettimanale di Avellino “a oggi incredibilmente soppresso – di fatto e di diritto – a distanza di un anno, anche considerando l’ordinanza di sospensione dell’efficacia esecutiva della predetta ordinanza numero 8 del 2020 da parte del Tar Salerno, non è stata mai impugnata dal Comune in quanto non ha mai manifestato l’interesse a voler ripristinare il mercato in detto luogo così come in altre sedi.
Infine il rammarico dei commercianti ambulanti:: “In questi mesi abbiamo confidato nella giustizia e nelle istituzioni, affinché si giungesse alla risoluzione del contenzioso, evidentemente la nostra speranza si è infranta e la pazienza dei commercianti è terminata. La ricaduta sociale e il rischio usura già paventato dalle associazione di categoria negli incontri con il Prefetto di Avellino, Paola Spena è stato sottovaluto”.

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