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AVELLINO- Almeno dieci nomi nel mirino della Procura della Repubblica di Avellino nell’ambito dell’inchiesta aperta nel marzo scorso sulla visita all’interno del cantiere dell’ex Isochimica per inaugurare la bonifica. Tra questi ci sono il Governatire della Campania Vincenzo De Luca, l’ex commissario prefettizio Giuseppe Priolo e una serie di funzionari di Piazza Del Popolo e imprenditori. Tutti erano stati iscritti dopo la prima fase di accertamento disposta dal Procuratore della Repubblica Rosario Cantelmo e dal pm Roberto Patscot per reati a vario titolo contestati di inosservanza alle disposizioni dell’Autorità Giudiziaria, aggravata dal reato ambientale e violazione di sigilli. E’ quanto emerge dopo alcune anticipazioni sulla richiesta di proroga delle indagini per completare gli accertamenti avviati nel maggio scorso firmata dai due magistrati che conducono le indagini. In attesa del deposito di una consulenza tecnica disposta insieme agli accertamenti e alle acquisizioni avviate ed eseguite dai militari della Sezione di Polizia Giudziiaria dei Carabinieri presso la Procura di Avellino. Dopo gli uffici comunali i Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura di Avellino havevano bussato anche agli uffici della Regione Campania. Un decreto di esibizione di atti relativo proprio alle autorizzazioni e alle comunicazioni tra Piazza Del Popolo e Santa Lucia in occasione della visita del Governatore della Campania Vincenzo De Luca al cantiere dell’ex Isochimica. L’inaugurazione del cantiere per la bonifica dell’ex Isochimica era finito all’attenzione della Procura di Avellino. I magistrati di Piazza D’Armi, il Procuratore Rosario Cantelmo e il sostituto Roberto Patscot, avevano infatti avviato delle verifiche su un’ipotesi di reato di inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità, in buona sostanza quella che sanziona «Chiunque non osserva un provvedimento legalmente dato dall’Autorità per ragione di giustizia o di sicurezza pubblica, o d’ordine pubblico o d’igiene». L’Autorità in questione è quella delle disposizioni e delle prescrizioni a cui il Tribunale di Avellino aveva vincolato i custodi giudiziari, ovvero lo stesso Governatore della Campania Vincenzo De Luca e il commissario prefettizio Giuseppe Priolo in ordine all’accesso presso il sito di Borgo Ferrovia, per cui sono necessari dispositivi di protezione specifici. Ma anche l’ipotesi di una vera e propria violazione dei sigilli, il reato può essere commesso da chiunque, e consiste nella violazione dei sigilli apposti per disposizione di legge o per ordine dell’autorità». Un accertamento che era emerso proprio a seguito di un’attività di acquisizione di atti, sulla base di un decreto dei magistrati della Procura di Avellino, stato eseguito nella qualche giorno fa dai Carabinieri della Sezione di Polizia Giudiziaria presso la Procura. I militari erano stati a Piazza del Popolo per acquisire la doc umentazione relativa proprio alle prescrizioni cui avrebbero dovuto attenersi i custodi.

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