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Si dividono i dirigenti scolastici. Il via libera del Cts alla circolare del Ministero della Salute sui tamponi rapidi per testare gli studenti in modo da isolare subito i casi positivi al coronavirus rappresenta un passo in avanti importante per contenere il contagio ma occorre definire con chiarezza chi lo somministrerà. “Ma occorrerà – spiega il preside dell’Associazione Nazionale Presidi Antonello Giannelli – organizzare spazi all’interno della scuola in cui effettuare i test e comunque gli esami dovranno essere gestiti da personale sanitario durante l’orario scolastico”. I test potrebbero essere effettuati durante l’orario scolastico.


“E’ ipotizzabile – risponde – che i ragazzi si allontanino per qualche minuto dalla classe, ad uno ad uno, durante la lezione. Il problema è il coordinamento tra scuola, referente covid e personale sanitario. E’ una situazione di emergenza pertanto la spesa vale l’impresa”. “Saranno comunque le singole scuole a dovere gestire la problematicità organizzativa. Meglio un piccolo disagio che stare a casa per giorni in quarantena – commenta – La rapidità diagnostica è elemento cruciale perché consente ai ragazzi di non perdere lezioni stando a casa”. Il tampone rapido dunque dirimerebbe la questione quarantena al buio, “cioè’ in atto senza sapere quale sia la situazione reale”.


Ad avanzare qualche dubbio la dirigente del liceo Virgilio Lucia Forino: “Se il comitato scientifico li ritiene utili per evitare ulteriori contagi li utilizzeremo sicuramente ma si tratta di comprendere quale è il livello di attendibilità di questi tamponi rapidi. Se non è elevata si rischia di creare allarmismi tra i ragazzi. Al tempo stesso si tratta di comprendere chi li somministrerà. E’ quello che è accaduto con i test sierologici ai docenti e al personale scolastico che hanno dato in alcuni casi esito positivo anche quando in realtà la persona non era stata contagiata.


Da parte nostra noi dirigenti siamo contenti della risposta degli studenti, stanno dando prova di grande senso di responsabilità, sono consapevoli della necessità di un comportamento rispettoso delle regole per ridurre al minimo il contagio. Ma certamente dobbiamo riuscire a dare loro un po’ di serenità”. Soddisfatto il presidente dell’Ordine dei medici Francesco Sellitto: “I tamponi rapidi possono rappresentare uno strumento importantissimo per individuare asintomatici, permettono di eseguire un certo numero di test in tempi rapidi, nel giro di quindici minuti, dopo essere stati validati in centri di eccellenza.


Diventa così possibile stabilire o meno se un’intera classe o l’intero istituto debbano essere messi in quarantena. L’attendibilità è molto alta, come testimonia la patente ricevuta dallo Spallanzani. Naturalmente si tratterà di capire chi li somministrerà. Ci auguriamo che non ricada ancora una volta tutto sulle spalle dei medici di famiglia, c’è bisogno di un’organizzazione, non si possono lasciare i dirigenti allo sbaraglio. Purtroppo, i dati relativi alle classi costrette a chiudere in tutta Italia non sono incoraggianti fino ad ora”.

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