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AVELLINO-ARIANO- Altri due medici del Moscati di Avellino sono risultati positivi al Covid 19. E salgono a cinque in poche ore i casi nella struttura ospedaliera di Contrada Amoretta. Si tratta di una cardiologa, che tra l’altro avrebbe anche accusato sintomi ed un neurologo. Ed è una situazione che rischia di arrivare al collasso quella del Moscati. A partire dal Pronto Soccorso, dove ieri è finita una diciassettenne avellinese, già positiva insieme a tutti i suoi familiari. La ragazza è una dei casi che si sono rivolti alla struttura ospedaliera avellinese.


Ma nelle ultime quarantotto ore il Pronto Soccorso del Moscati di Avellino sembra tornato sette mesi indietro, ai giorni di caos di marzo. Un vero assalto, quello che se fino a qualche giorno fa registrava tre o quattro accessi di positivi al Covid al giorno, da alcune ore invece deve fare i conti anche, come è avvenuto tra la mattinata ed il pomeriggio di ieri, con undici casi nella sala tra l’altro senza pressione negativa e senza accesso separato dall’esterno, dove possono essere ospitati sei pazienti Covid.


Ambulanze con pazienti Covid che hanno dovuto attendere anche parcheggiati per ore, ma in particolare arrivi dal napoletano, dove la situazione degli ospedali è ormai implosa e dall’area nolana, dove per qualche ora è stato chiuso il Pronto Soccorso. Il personale è completamente sotto stress. E a stigmatizzare questa condizione critica sono stati anche i rappresentati del Sindacato Nursind: «Siamo ancora a zero rispetto al piano dell’Unità di Crisi regionale emanato alcuni giorni fa e che ha previsto l’incremento di 58 posti letto Covid di cui 13 di terapia intensiva e 15 di semintensiva a carico della Asl di Avellino e ulteriori 103 posti a carico dell’Azienda Ospedaliera Moscati». Così nella nota del sindacato, che accusa: «Un colpevole ritardo che mette a rischio il diritto alla salute di tutti i cittadini.


Una gestione fallimentare e inadeguata che ricade ancora una volta sugli operatori sanitari costretti a tamponare le deficienze del servizio sanitario locale. Gestione irresponsabile che ha generato un prevedibile sovraffollamento al Pronto Soccorso del Moscati di Avellino, che già era carente di adeguati percorsi e di risorse, con operatori sanitari che non sanno più dove mettere i pazienti e un’area Covid con una capacità di 6 posti Covid che invece fa fronte ad oltre il doppio dei ricoveri». E non manca anche il riferimento all’Asl: «Non sono ammesse più scuse, è giunto il momento di agire con responsabilità! L’Asl di Avellino si adoperi nel più breve tempo possibile a rendere disponibili adeguati posti letto Covid in modo da consentire l’accesso alle cure per tutti i cittadini e smaltire il sovraccarico di lavoro a cui sono sottoposti gli operatori sanitari del pronto soccorso del Moscati, o si faccia da parte una volta per tutte. Se le nostre richieste resteranno inascoltate faremo immediatamente ricorso alle autorità competenti, compresa la Procura della Repubblica, affinché vengano accertate e le responsabilità e i responsabili di questo scellerato ritardo che sta privando i cittadini del diritto alla salute pubblica sancito dalla Costituzione».


Ad invocare l’intervento della Procura della Repubblica, quella di Benevento, competente su Ariano, il deputato dei Cinque Stelle Generoso Maraia: «Dopo 7 mesi dall’inizio dell’emergenza sanitaria, durante i quali l’ASL ha probabilmente dormito, ci ritroviamo nuovamente con numerosi casi positivi all’interno dell’ospedale di Ariano Irpino.Ciò evidenzia la negligenza nelle operazioni di monitoraggio e tracciamento dei contatti da parte dell’ASL di Avellino. Questo è grave, e diventa ancora più grave se consideriamo che la struttura sanitaria di Ariano ha già conosciuto queste dinamiche e le sta rivivendo a danno dei lavoratori e dell’intera comunità arianese e della Valle Ufita».


Per Maraia, quella del Frangipane non è una struttura adeguata a gestire l’emergenza e arriva l’attacco alla manager dell’Asl di Avellino Maria Morgante e al direttore sanitario Angelo Frieri: «L’attuale struttura dell’ASL si è dimostrata assolutamente inadeguata a gestire questa grave emergenza, pertanto invieremo a breve una richiesta al Presidente della Regione De Luca perché si proceda ad un immediato commissariamento dell’ASL di Avellino con relativa rimozione del Direttore Generale Morgante e del direttore sanitario Fieri. Invieremo inoltre un esposto alla Procura della Repubblica in cui chiederemo di indagare sia il Direttore Generale Morgante che il direttore sanitario Fieri per epidemia colposa».


Al Frangipane intanto il direttore sanitario Angelo Frieri, ha assicurato che l’intervento rapido ha scongiurato il rischio di un focolaio. Resta chiuso però il reparto dove sono stati riscontrati i contagi e non passa la paura nella città del Tricolle.

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