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AVELLINO- Dopo il clamore nazionale alla vicenda e l’apertura di un’indagine da parte degli organi ispettivi della Federazione Gioco Calcio di Roma, anche i magistrati della Procura della Repubblica di Avellino hanno deciso di avviare un accertamento su quanto avvenuto relativamente ai tamponi eseguiti presso il Laboratorio Futura Diagnostica di Avellino ai calciatori della Lazio, al centro di una polemica per l’esito contrastante degli esami tra il laboratorio avellinese e quelli della Uefa.

Una verifica avviata dall’Ufficio guidato dal Procuratore Vincenzo D’Onofrio, che almeno dalle indiscrezioni vede procedere nell’accertamento i sostituti avellinesi e delegata ai militari delle Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Avellino, agli ordini del colonnello Gennaro Ottaiano. Molto probabile che già neller prossime ore partiranno le acquisizioni utili a far luce su quanto avvenuto. Un’indagine ed una prima ipotesi di reato per falso, quella dei magistrati avellinesi. E anche una valutazione sulla stessa competenza territoriale che a Palazzo di Giustizia si starebbe sviluppando, anche alla luce del luogo dove sono materialmente avvenuti gli esami finiti al centro della bufera.

Un accertamento, anche per chiarire se quanto avvenuto abbia dei profili rilevanti dal punto di vista penale. Proprio ieri sulla vicenda era intervenuto Walter Taccone, proprietario della struttura irpina, che ha provato a fare chiarezza sugli esiti difformi dei test sostenuti al Synlab di Firenze, che hanno impedito a Immobile, Leiva e Strakosha di partecipare alle ultime due partite di Champions League, e quelli sostenuti al Futura Diagnostica di Avellino, che hanno attestato invece la negatività dei calciatori in questione. «Nella Lazio non esistono casi di Covid, anche gli ultimi tamponi effettuati hanno escluso situazioni di positività all’interno della squadra e dello staff. Tutti i giocatori sono a disposizione di Inzaghi», ha sottolineato Taccone a ‘Il Corriere dello Sport’.


«Gli esami vengono effettuati parallelamente a quelli svolti per conto della Uefa e Leiva e Strakosha, per noi, sono negativi. Mentre, nel caso di Immobile, segnaliamo una lieve reattività del gene N, che non è patogenicamente interessato all’infezione Covid-19 -prosegue Taccone-. Non capisco perché mai avremmo dovuto fornire un dato diverso dalla realtà. Sarebbe gravissimo. In merito ai sospetti, non ho voglia di parlare. Chissà, forse qualcuno insegue un tornaconto personale. Ma per me l’argomento è chiuso. Zero commenti».

Proprio ieri è intervenuto sul caso anche il medico della Lazio: «La prima cosa che va tutelata è la salute dei calciatori. Questa storia è infinita, sembra un teleromanzo: mi si dice anche che non mi sono presentato alla Procura, cose che non stanno né in cielo né in terra ma non replico. Io sono sereno e tranquillo». Sono le parole del responsabile medico della Lazio, il dottor Ivo Pulcini, in merito alla vicenda tamponi legato al club biancoceleste
«E’ talmente importante la salute dei giocatori che ieri la società ha voluto controllare tre giocatori che potevano avere il sospetto di un Covid positivo, quindi hanno chiamato un altro ente per verificare». Ora bisogna aspettare gli sviluppi.

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