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Si sono conclusi ieri gli screening promossi dal Comune di Avellino per i docenti dell’infanzia e della prima e seconda elementare che rientreranno in presenza l’11 gennaio. 250 circa tra docenti e personale Ata si sono recati a Campo Genova nella prima giornata per aderire all’iniziativa “per tutelare – come spiegano in tanti – me stessa, la mia famiglia, i miei alunni. E’ un dovere di ogni docente”.

Una risposta positiva, considerato il poco preavviso con cui il corpo docente è stato informato dello screening. Lo sottolineano i medici impegnati nello screening “I docenti sapevano che erano questi i giorni stabiliti e non avrebbero avuto altro tempo a disposizione, quindi nel pomeriggio sono accorsi in massa”. Soddisfatto l’assessore all’istruzione del Comune di Avellino Geppino Giacobbe: “La risposta dei docenti è stata positivi, sono circa 250 tra insegnanti, personale di segretaria e collaboratori scolastici che ad essersi recati a Campo Genova per gli screening. Domani – oggi per chi legge ndr – siamo stati costretti a sospendere gli screening a causa dell’allarme meteo. Ma riprenderemo da lunedì a venerdì per i docenti della primaria che dovrebbero rientrare in presenza il 18 e successivamente per i docenti di medie e superiori. Al momento, ci sono tutte le condizioni per rientrare in sicurezza. In via di soluzione anche la questione legata ai trasporti per le scuole superiori”.

Non risparmia critiche la Cgil scuola “Screening che proseguiranno due soli giorni – spiega Erika Picariello – di cui uno gia’ trascorso e in prevalenza due mattine ( orario di servizio dei docenti in dad ) per lo screening volontario di docenti dell’infanzia e delle prime due classi della primaria e per i bambini da sei anni in poi. Perche’ non iniziare prima? I pomeriggi sono stati sovraffollati e , come al solito, molti hanno dovuto rivolgersi a strutture private. Quanto ha creduto davvero il Comune di Avellino nel tracciamento? E quali modifiche e’ disposto a fare per gli screening a venire ? Al termine della due giorni sara’ interessante sapere, noi lo chiederemo, quanti docenti e quanti bambini avrebbero potuto essere tracciati ( nonostante la volontarieta’) ma anche quante persone sara’ stato possibile tracciare; inoltre ci interessa sapere quante scuole hanno potuto realisticamente chiedere lo screening presso la propria sede dato che la comunicazione e l’avvio alle procedure e’ stato dato solo ieri, 7 gennaio”.

E’ Antonio D’Oria della Uil scuola a sottolineare come “Lo screening è un fatto positivo ma non può bastare. C’è bisogno di considerare i docenti tra quelle fasce della popolazione che devono sottoporsi al vaccino con una certa priorità, subito dopo il personale sanitario. Secondo il calendario iniziale a loro toccherebbe in primavera ma rischia di essere troppo tardi. Quanto alla gradualità del ritorno in classe decisa da De Luca, è un fatto positivo perchè consente di monitorare la situazione prima di prendere qualsiasi decisione. Purtroppo fino ad oggi non abbiamo rassicurazioni sulla possibilità di evitare assembramenti sugli autobus e alle fermate, bisogna ancora lavorare per conciliare gli orari di ingresso e di uscita scaglionati, da quel che so i problemi riguardano soprattutto le uscite.

Da parte nostra siamo ancora in attesa del confronto con i dirigenti in Prefettura. Inoltre, non si capisce se effettivamente gli studenti delle scuole superiori torneranno al 50% in classe e come saranno definite le turnazioni per decidere chi seguirà a distanza e chi in presenza”. Tante le perplessità anche tra i docenti come sottolinea Pellegrino Caruso, professore del liceo Colletta “Sindaci e Dirigenti difendano le loro comunità… non si può accettare l’ idea di De Luca di riaprire le scuole per poi ” fare la conta” e decidere nuove chiusure… le cavie esistono nei laboratori non nelle aule, luogo di vita e di relazione…”

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