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Seconda giornata di vaccinazioni, sono 634 le dosi somministrate: 96 al centro vaccinale di Bisaccia, 102 a Lioni, 96 a Sant’Angelo dei Lombardi, 95 a Montella, 245 presso il Centro vaccinale dell’ospedale di Ariano Irpino. I 634 vaccini si sommano ai 698 di ieri. 1332 persone al di sopra degli 80 anni sono stati vaccinati in due giorni. Il problema è avere i vaccini per tutti: se fosse stato così, tutti i 22 centri pronti sarebbero partiti, e la campagna per gli over 80 sarebbe stata più territorialmente equilibrata. Nei prossimi giorni si andrà avanti così: ad ogni rifornimento, si procederà per sorteggio, e saranno attivati altri centri già organizzati. I quattro in Alta Irpinia, Bisaccia, Montella, Lioni e Sant’Angelo dei Lombardi, erano tra quelli pronti, e l’Asl ha dato il via, sulla disponibilità delle dosi vaccinali.

Dalle interviste fatte ai sindaci, Comune per Comune, emerge un grande spirito collaborativo con l’Asl, e i risultati si vedono nella realizzazione dei centri che sono stati pensati o in palazzetti, o centri sociali, o ancora in locali già ristrutturati e adeguati in precedenza e utilizzati in questa occasione. Operazioni non facili, in generale, per più di un motivo: intanto la scelta logistica, quindi l’allestimento degli interni, seguendo tutte le indicazioni imposte dall’Asl. In diversi casi le spese sono state notevoli, dell’ordine di 15- 20mila euro. A queste si sommano altre questioni. Non mancano sindaci che esprimono tutti i loro timori, sulle future spese, quelle relative alla sanificazione che va fatta per ambienti spesso molto grandi.

Ma gli sforzi di sindaci e operatori, da non dimenticare quelli delle Misericordie, molto spesso volontari, non sono passati inosservati alla manager dell’Asl, Maria Morgante, secondo la quale le amministrazioni comunali in Irpinia stanno facendo un lavoro eccellente. La nota stonata arriva dal Comune di Avellino: il capoluogo, nonostante gli annunci fatti dal sindaco Gianluca Festa, non ha ancora un centro vaccinale pronto. Stiamo parlando del capoluogo, che sarebbe dovuto partire prima di tutti gli altri. Così non è stato, e ne diamo conto nella pagina successiva. Il caos della prima giornata nei quattro centri, almeno nelle prime ore della mattinata, ha però sollevato più polemiche. Le immagini degli assembramenti davanti ai centri, di pazienti ultraottantenni che hanno atteso per ore al freddo e al gelo, non sono passate inosservate al sindacato Nursind di Avellino.

«Desta stupore la modalità di convocazione degli utenti i quali avrebbero ricevuto un messaggio da parte dell’Asl in tarda notte con neanche 24 ore di preavviso. Nonostante gli orari delle convocazioni risultassero scaglionati, ciò non ha evitato gli assembramenti nei vari centri vaccinali con alcuni utenti che addirittura avrebbero scelto di attendere il loro turno nella propria auto. Si resta inoltre stupiti del fatto di non aver previsto un accesso separato tra i pazienti in entrata e in uscita nel centro vaccinale di Ariano Irpino», dicono i segretari irpini Romina Iannuzzi e Michele Rosapane.

«Nonostante i fondi regionali e nazionali a disposizione, l’Asl di Avellino non ha ancora provveduto ad assumere il personale infermieristico previsto. Chiediamo chiarimenti in merito a queste criticità organizzative che si stanno riscontrando a danno dell’utenza di questa provincia, pretendiamo una inversione di rotta poiché è prioritario vaccinare i pazienti fragili in sicurezza».

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