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AVELLINO- Partite le vaccinazioni al Moscati per i pazienti ad elevata fragilità, ma 150 prenotazioni sono poche rispetto alla stima dei pazienti in carico all’azienda, nell’ordine di circa quattromila in Irpinia. Un dato che è allarmante, e che già si è levato negli ospedali di Napoli. L’oncologo Cesare Gridelli ha già lanciato il suo appello a non avere paura, a non temere il vaccino. Ieri è tornato a dirlo con altrettanta convinzione. Un invito rivolto ai pazienti oncologici, perché non c’è nulla da temere.

Lo ha fatto davanti all’ospedale Moscati di Avellino, dove sono partite le prime dosi del vaccino Pfizer-BioNTech dei soggetti fragili, ma molte persone, appunto, hanno scelto di non partecipare. Gridelli parla di un’alta percentuale di rinunce, che si muove tra il 30 e il 50 per cento.

«Rispetto a questa paura a vaccinarsi, vorrei invece rassicurare tutti quanti stanno vivendo questo momento con timore. Quando ricevono la chiamata dall’ospedale, è condivisa con l’oncologo, che ha fornito un suo preciso elenco. Questi elementi di chiarezza possono servire, per capire bene come ci stiamo muovendo. Le terapie che si seguono per la patologia neopalastica non sono assolutamente controproducenti, non comportano altre problematiche – ha continuato a dire il direttore del Dipartimento di Onco- Ematologia e dell’Unità Operativa Complessa di Oncologia Medica del Moscati – Se poi, in base alla tempistica, l’ospedale decide di rinviare la terapia per qualche giorno, ciò non incide nè interferisce sulla continuità stessa di quella terapia».

Nel punto vaccinale allestito nell’Unità operativa di Medicina Preventiva, l’equipe preposta, alla presenza dello specialista di riferimento di ciascuna categoria di fragili, è partita ieri dall’adesione di oltre 150 pazienti. Da una prima ricognizione effettuata dai direttori di tutte le Unità operative che seguono soggetti molto vulnerabili, sono al momento circa 4mila le persone selezionabili in base a criteri anagrafici e di maggiore rischio. Poi, a seconda della disponibilità di vaccino (una primo vassoio di fiale, per un totale di 1170 dosi, è stato consegnato lunedì scorso e un secondo è atteso per il prossimo 6 aprile) e del numero di pazienti che saranno individuati nel secondo step, le somministrazioni ai fragili potrebbero aumentare.

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