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Pronto soccorso al limite del collasso con posti letto Covid esauriti; personale medico e paramedico sotto organico in grande difficoltà; pazienti in attesa dei risultati del tampone molecolare che nel frattempo hanno bisogno del ricovero. Le strutture ospedaliere irpine, a partire dall’Azienda ospedaliera “San Giuseppe Moscati” di Avellino, sono messe a dura prova dalla variante Omicron che vede la provincia di Avellino quella maggiormente colpita dalla quarta ondata della pandemia.

L’Irpinia è infatti nella top ten del tasso di incidenza dei contagi in Campania: i primi nove comuni sono infatti collocati in provincia di Avellino (il decimo è Maiori, in provincia di Salerno, ndr). L’ospedale «Frangipane» di Ariano Irpino ha riconvertito il reparto di Medicina generale in posti letto Covid mentre la quasi totalità dei posti letto del “Moscati” di Avellino sono occupati da pazienti contagiati: 25 su 28 in degenza, 3 su 6 posti letto in terapia intensiva. Il numero dei nuovi contagi ha sfiorato quota 600 e il numero appare destinato ad aumentare. Anche per questo si prova ad accelerare sulle vaccinazioni nei 22 centri dislocati sul territorio provinciale mentre, per il secondo giorno consecutivo, sono proseguite le vaccinazioni drive trough presso la caserma “Berardi” di Avellino destinate a soggetti non deambulanti. Vincenzo Ciampi, consigliere regionale del Movimento Cinquestelle, è preoccupato.

“La provincia di Avellino ha nove comuni tra i primi dieci della regione nella classifica dell’incidenza del contagio. Sono sicuro – sottolinea – che il personale medico sia all’altezza della situazione, ma diventa allarmante leggere questi dati. Mi chiedo se sia stato fatto tutto il possibile nel tracciamento, nel contenimento del contagio. Il sistema probabilmente non ha funzionato a dovere se questi sono i risultati. Da mesi – continua Ciampi – ho chiesto che fossero appostate più risorse per il personale, che fossero tenuti aperti i centri vaccinali, che venissero rinnovati i contratti degli infermieri, che si stabilizzassero i precari che meritoriamente hanno lavorato in questi due anni in prima linea. Sono arrivato a fare interrogazioni per sentirmi dire che si si stava operando, nella gestione del contagio, sui parametri di questa estate, quando si era registrato un calo di degenze e di vaccinazioni.

Non si sono previste le nuove ondate e i nuovi picchi di infezione, insomma. Oggi – aggiunge ancora Ciampi – ci troviamo nuovamente con gli ospedali pieni e le terapie intensive in sofferenza. Bisogna dare sostegno a questi operatori in prima linea – conclude Ciampi – non bisogna abbassare la guardia e immediatamente va raddrizzato il tiro, va riorganizzata l’attività sul territorio, vanno rafforzati i presidi. La battaglia che stiamo affrontando richiede nuovi sforzi ». Al Covid Hospital dell’Azienda Moscati sono ricoverati 28 pazienti, 4 dei quali in terapia intensiva. Presso l’area Covid del “Frangipane” sono ricoverati 11 pazienti, di cui 9 in degenza ordinaria, 0 in sub intensiva e 2 in terapia intensiva.

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