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AVELLINO – Dal 90esimo posto dell’anno scorso il capoluogo irpino scende al 94esimo. In un anno perde altre quattro posizioni: era la migliore in Campania e oggi è penultima peggio solo Benevento che è al 95esimo posto. Avellino segue Caserta al 93esimo, Salerno all’86esimo posto e Napoli 81enesima. L’Irpinia è maglia nera, penultima in Italia, se si considera ricchezza e consumi 105esima. Per ambiente e servizi Avellino è al 92esimo posto: è indicativo il fatto per la qualità dell’aria, la presenza di polveri sottili Pm10, la concentrazione media è di 34 microgrammi per metro cubo. E questo colloca Avellino al penultimo posto, peggio solo Padova. Però se si parla di depurazione dell’acqua l’Irpinia si piazza tra quelle città che arrivano al 100% mentre Benevento arriva solo al 17%. Di rifiuti pro capite se ne producono davvero pochi: Avellino è quinta in Italia con 408 chilogrammi per abitante all’anno. E ancora, 51esimo posto per giustizia e sicurezza, 83esimo affari e lavoro. E per demografia e società 58esimo posto. Male si piazza per cultura e tempo libero: 102esimo. Recupera 13 posizioni e diventa 81esima, Napoli, che, pure rimanendo nella parte bassa della classifica, comincia una risalita. Così, mentre il Sud risulta ancora in coda, il capoluogo partenopeo segna la sua crescita rispetto agli anni scorsi. In trent’anni, il miglior piazzamento è stato in 70esima posizione nel 2003. Mentre, negli anni 2010, 2013, 2016 e 2017 ha fatto registrare le peggiori performance piazzandosi 107esima.
Ricchezza e consumi, ambiente e servizi, giustizia e sicurezza, affari e lavoro, demografia e società, cultura e tempo libero sono stati gli indicatori della classifica 2019 che vede Napoli vincere per le imprese che fanno e-commerce. Si continua a spostarsi per i lavoro.
E’ Milano la città italiana dove si vive meglio in Italia. Il capoluogo lombardo si aggiudica il podio per il secondo anno consecutivo. Sul podio insieme a Milano ci sono Bolzano al secondo posto e Trento al terzo. In occasione dei 30 anni della classifica il numero di indicatori che misurano il benessere sui territori è aumentato da 42 a 90. Milano vanta più record: oltre alla prima posizione nella classifica generale, ottiene il primato nella categoria “Affari e lavoro”, il secondo posto in “Ricchezza e consumi” e il terzo in “Cultura e tempo libero”. Negativa però la performance in sicurezza e giustizia: con la sua provincia Milano è all’ultima posizione soprattutto per numero di reati denunciati e litigiosità. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, ha espresso “soddisfazione” per il primo posto ma anche la consapevolezza che «dobbiamo migliorarci» soprattutto su ambiente, equità sociale e appartamenti in affitto a prezzi contenuti. Milano “cerca di lavorare molto con le altre città e noi sindaci andiamo d’accordo in modo quasi incredibile. – ha aggiunto -. Quando succede qualcosa Milano è la prima a intervenire, quindi certamente non possiamo essere tacciati di egoismo”. Milano “racconta una storia di successo economico ma anche di vivibilità e di benessere il più possibile diffuso”, ha commentato il ministro dell’Istruzione, Lorenzo Fioramonti, che è intervenuto in video conferenza alla premiazione per un saluto.
Guardando il fondo della classifica si trova il sud: ultima al 107esimo posto c’è Caltanissetta, per la quarta volta nella storia dell’indice dopo le performance negative del 1995, nel 2000 e nel 2008. Penultima Crotone, preceduta da Foggia.
La classifica de Il Sole 24 Ore, invece, promuove le province autonome e le grandi metropoli, come dimostra il podio di Bolzano e Trento, seguite da Aosta. Tra le grandi città performance positive non solo per le città del nord. Roma, diciottesima, sale di tre posizioni rispetto alla classifica dello scorso anno. Cagliari fa un balzo di 24 posizioni (20/ma), Genova sale di 11 gradini (45), Firenze di sette (15) e Torino è 33esima (+5 sul 2018). Infine, Bari mette a segno un incremento di 10 posizioni, raggiungendo il 67/mo posto. E proprio Bari, insieme a Treviso, è stata premiata con una menzione speciale come città che ha avuto le migliori performance in 30 anni di classifica. “Una dimostrazione che c’è anche un altro Sud rispetto allo stereotipo che siamo abituati a conoscere”, come ha sottolineato il sindaco di Bari e il presidente di Anci, Antonio Decaro, che ha ritirato il premio. Allargando il focus dell’analisi dei dati su base regionale, riemerge la contrapposizione Nord-Sud, con Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia sul podio, seguite dal Veneto, presente nella top 10 con tre province, dall’Emilia Romagna, che cresce, soprattutto nella classifica di tappa “Affari e lavoro”, e dalla Lombardia. In fondo alla classifica, invece, ci sono Sicilia e Calabria, rispettivamente ultima e penultima.

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