X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Venti milioni per Sansa, nel salernitano, zero per l’Irpinia. E’ così che funziona il Pnrr. E’ una sorta di lotteria il bando per i borghi del Piano nazionale di ripresa e resilienza: ci vuole fortuna o anche una mano dalla politica. Infatti i criteri secondo i quali vengono attribuite le risorse sono oscuri per chi è fuori dalle stanze dei bottoni nascoste nelle fortezze delle sedi delle Regioni. Da qui, ieri, sono partite dirette verso il Ministero le lista dei progetti con la valutazione tecnica (o di convenienza politica) e con gli importi per i finanziamenti. C’è un bottino di ben 420 milioni, fondi che rientrano nella linea A del bando, in quote da 20 milioni per ciascuno dei centri scelti dalle Regioni.

L’Irpinia ci ha provato candidando Cairano. Venti milioni di euro avrebbero rilanciato- valorizzato come merita – uno dei borghi più suggestivi della Campania, se non dell’Italia intera (vedi foto al larto ndr). Qui che 1963 fu girato il film La donnaccia, interpretato da Dominique Boschero e Gianni Dei, al quale parteciparono molti abitanti del paese, in ossequio allo stile neorealista della pellicola. L’antologia “Cairano. Relazioni felicitanti” in anni recenti è stata curata dal regista e coreografo di fama mondiale Franco Dragone, nativo di Cairano. No. Ha vinto il progetto “Sanza: Borgo dell’accoglienza” che prevede, tra le altre cose, la realizzazione di una città-albergo e residenze co-working in un contesto “di elevato interesse naturalistico e in posizione strategica per l’innesco di sinergie di sviluppo con importanti attrattori culturali e turistici della regione”.

Senza campanilismo, si può dire che Sanza non è Cairano. Però sta in provincia di Salerno. E’ stato lo stesso Governatore Vincenzo De Luca a tradire il suo imbarazzo quando, subito dopo l’esclusione di Cairano, ha precisato che in Irpinia sarebbe stata ripescata Conza. Comunque la speranza è l’ultima morire. Altri progetti sono stati presentati da vari Comuni irpini per valorizzare i loro borghi. Si tratta di piccole realtà al di sotto dei 5mila abitanti che partecipano alla Linea B dei Progetti locali per la Rigenerazione Culturale e Sociale. Le risorse disponibili ammontano a 380 milioni di euro. Ciascun progetto potrà ricevere un contributo massimo di 1.600.000. Anche in questo ci si chiede quanto la buona amministrazione dovrà piegarsi alla cattiva politica.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE