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E’ il sindaco di Mercogliano, Vittorio D’Alessio, il nuovo presidente dell’Ato rifiuti di Avellino. L’ha spuntata contro Pasquali – no Giuditta, sindaco di Summonte sostenuto dal Pd. Nel consiglio d’ambito è finita sei a sei e D’Alessio ha vinto perché il candidato più giovane. A sostenerlo un gruppo di consiglieri che hanno come riferimento il sindaco Gianluca Festa, il presidente della commissione regionale sanità, Enzo Alaia, Angelo D’Agostino, sindaco di Montefalcione, sponsor del gruppo Vera nel consiglio comunale di Avellino. Probabilmente il gruppo Pd non ha votato compatto. Per i dem, in consiglio Nicolino Rossi, scelto dal sindaco di Lioni, Yuri Gioino, in quota Rosetta D’Amelio, Fabio Della Marra Scarpone, sindaco di Savignano Irpino in quota Pd per Petracca, Bruno Petruzziello, sindaco di Prata e Luigi Cella, sindaco di Salza Irpina, per la corrente del consigliere regionale Livio Petitto. I due outsider, Vito Pelosi, sindaco di Serino o Antonio Mercogliano, sindaco di Pago Valle Lauro, ex renziani, invece hanno puntato su Giuditta. Per D’Alessio si è schierata anche la terza candidata alla presidenza Jessica Tamasetta, delegata dal Comune di Avellino.

I voti sono arrivati poi da Roberto Cardinale è espressione del sindaco di Ariano Irpino, Enrico Franza, Pasquale Chirico, sindaco di Teora, Francesco Masi, designato dal sindaco di Baiano, Enrico Montanaro. Giuditta non ci sta: “Sono stato indicato dalla maggioranza, c’era una intesa per una lista unica. Al momento del voto c’è stato qualcuno che che si è sfilato. Sono comportamenti che non vanno da nessuna parte, penalizzano il territorio”. E ancora: “L’ho detto all’eletto, non lo chiamo presidente, con sei voti non si va da nessuna parte. Gli ho consigliato di dimettersi per trovare poi un accordo. Il problema dei rifiuti non si risolve contando i voti in consiglio. C’è bisogno di trovare soluzioni ai problemi, non di occupare presidenze. Oggi all’Ato si è fatto un passo indietro. C’è stato un colpo di mano, un gesto subdolo. Chi ha rotto l’unità se ne assuma la responsabilità. C’è chi fa politica per far crescere la provincia e chi la fa per il posto. Pensavo fosse finita la fase populistica”.

Per D’Alessio l’obiettivo è “la collegialità: dobbiamo lavorare insieme. Le dichiarazioni del mio competitor le reputo scandalose. Non ci sarà né opposizione né maggioranza in consiglio: ci sarà collegialità. Dobbiamo amministrare l’Ato, riprendere a fare politica, chiudere il ciclo integrato dei rifiuti. Questo sarà il modo di operare. Sono certo di ottenere l’appoggio di tutti”. E’ un po’ la rivincita di Festa dopo la sua esclusione del Pd. L’asse scricchiola: Petracca-Petitto dopo aver vinto alla Provincia eleggendo alla Presidenza Rino Buonopane, non si conferma e decede il passo.

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