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La città e il suo futuro. Ma quale? Serve un progetto che per il momento non sembra esserci o per lo meno non è chiaro e ben definito. Almeno un progetto strategico per la città di Avellino non figura i tra i 303 raccolti dalla Provincia, una operazione che è stata affidata dal presidente Domenico Biancardi a Giancarlo Senese, docente universitario di economia, che insieme all’ingegnere informatico Diego Russo che ha creato una apposita piattaforma che elabora direttamente tutti i progetti mettendoli insieme in base alle caratteristiche seguendo una sorta di algoritmo che ne calcola e confronta le peculiarità.

E’ stato Senese ad aprire il dibattito ieri della Due Giorni – la seconda giornata – a Villa Amendola, sul tema “La città e il suo futuro”. Prima ha illustrato le caratteristiche salienti del Pnrr, le sei mission, le riforme propedeutiche all’investimento delle risorse, per poi arrivare a spiegare che cosa significa Next Generation per i territori.

Ha sottolineato che c’è bisogno di semplificazione, di un approccio integrato, la necessità di fare sistema partendo dai Comuni, partendo dal territorio e dai punti dove il Pnrr vuole andare ad intervenire. Ha parlato di un “approccio a matrice”: le idee progettuali che vanno considerate in relazione al Pnrr, calate sui Comuni che poi vanno considerate nella loro globalità.

Il tutto in un tempo limitato, ancora di più se si considerano i tempi della burocrazia, la difficoltà di progettazione che incontrano tanti piccoli Comuni: entro il 2026 bisogna concludere i progetti e rendicontare per evitare che le somme vengano restituite. Senese ha sottolineato l’esigenza di fare squadra, che vuol dire fare sistema: è la strada giusta.

La Provincia di Avellino e Biancardi si sono mossi per tempo, anzi prima di tutti gli altri, ha osservato ancora Senese. Come? Focalizzando per prima cosa i punti di forza del territorio, le esigenze e i bisogni: per fare questo la Provincia ha chiesto ai Comuni di avanzare le proposte progettuali attraverso la compilazione di schede con le proposte che sono adesso sotto esame.

E’ stato l’ingegnere Russo che è entrato nel merito: raccolti 303 progetti da tutta l’Irpinia, caricati su un hub in cloud, una piattaforma virtuale. Progetti che vengono monitorati per le loro caratteristiche geolocalizzati e poi le proposte che vanno cucite insieme: alcuni progetti vengono messi insieme tra Comuni differenti con caratteristiche molto simili.

Nello stesso tempo sono prese in considerazione sia le attinenze alle linee del Governo Draghi, che al territorio e il “valore di mercato” cioè quando contano per lo sviluppo. In Irpinia in particolare la maggior parte dei progetti si focalizzarono su digiltalizzazione e rivoluzione verde in linea con le linee del Governo. I progetti complessivi vengono riuniti in macro progetti.

Entro fine mese sarà tutto pronto, ha assicurato Russo. In effetti ciò che conta è fare sintesi, trovare un unico filo conduttore che possa configurare una strategia di sviluppo per l’Irpinia.

E’ così che si progetta guardando al futuro, costruendo imboccando una strada che possa cambiare effettivamente il volto di un territorio che sconta ormai una arretratezza, una mancata modernizzazione ben note da tempo e che la classe politica non ha saputo mai affrontare nel modo giusto per colpa di una classe dirigente non all’altezza.

E sul dibattito che è seguito alla dettagliata introduzione di Senese e Russo si è affrontato proprio questo problema. Il dato che più colpisce è la mancanza di un progetto da parte della città di Avellino.

In effetti scorrendo l’elenco della Provincia non risulta mentre il sindaco Gianluca Festa durante l’incontro ha tenuto a precisare che il capoluogo per sua natura ragiona in termini di area vasta in primis con i sindaci di Mercogliano – Vittorio D’Alessio – e Atripalda – Geppino Spagnuolo – che tra l’altro si ritrovano a condividere l’idea di investire sui trasporti. Gennaro Bellizzi dell’associazione Controvento ha criticato con fermezza l’assenza di un progetto per la città.

E così ha detto pure Roberto Montefusco, coordinatore provinciale di Sinistra Italiana. Mentre Giuseppe Gargani ha individuato le cause della mancata nel ruolo dei partiti che sono venuti a mancare. E infine il penalista Gianfranco Iacobelli che ha fatto appello ad un risveglio delle coscienze.

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