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Matteo Piantedosi

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Matteo Piantedosi, originario di Pietrastornina, è il secondo irpino a varcare la soglia del Viminale. A precederlo il solo Nicola Mancino dal 1992 al 1994 nei governi Amato e Ciampi (in quest’ultimo con la delega al coordinamento della Protezione Civile). Insieme a Genny Sangiuliano, ministro della Cultura, Piantedosi rappresenta la Campania nel nuovo Governo.

“Ringrazio il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per la fiducia. Accolgo questo incarico con senso di responsabilità, onore e profonda dedizione, certo di poter contare sull’altissima professionalità dell’amministrazione dell’Interno”. Così, appena designato ministro dell’Interno.

DOPO DUE ANNI MATTEO PIANTEDOSI TORNA AL VIMINALE

Dopo oltre due anni alla guida della prefettura di Roma, Piantedosi torna al Viminale: un km per un totale di 12 minuti a piedi. Una distanza minima in termini di spazio ma enorme dal punto di vista della responsabilità. Fino a oggi l’onere di occuparsi della sicurezza della capitale d’Italia e del suo hinterland. Una città tra le più complesse dal punto di vista della sicurezza. Ma da domani il ruolo di massima autorità nazionale di pubblica sicurezza.

Il nuovo ministro dell’Interno, che succede a Luciana Lamorgese, aveva comunque già ricoperto un incarico di primo piano al Viminale. È stato capo di Gabinetto, tanto che lo stesso leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato di aver scritto proprio con lui i decreti sicurezza. «Mi piacerebbe fare il ministro dell’Interno – ha detto Salvini qualche giorno fa – Detto questo, Piantedosi era lì con me, li abbiamo scritti assieme i decreti sicurezza».

CHI È MATTEO PIANTEDOSI, NUOVO MINISTRO DELL’INTERNO

Irpino, 58 anni, Piantedosi è sposato e ha due figlie. Laureato in Giurisprudenza e abilitato all’esercizio della professione forense, è entrato nell’amministrazione civile dell’Interno nell’aprile 1989. Assegnato alla prefettura di Bologna, dopo diversi incarichi, per otto anni ha svolto il ruolo di capo di gabinetto. Nel febbraio 2007 è stato nominato viceprefetto vicario nella stessa prefettura fino al 2009, quando è stato chiamato al ministero dell’Interno a dirigere l’Ufficio Relazioni Parlamentari presso l’Ufficio Affari legislativi e Relazioni parlamentari.

Nel 2011 gli è stato affidato l’incarico di capo gabinetto del capo dipartimento per le Politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie. Nominato prefetto il 3 agosto 2011, è stato destinato a Lodi. Dal gennaio 2012 è stato nominato vice capo di gabinetto del ministro dell’Interno e, dal giugno 2012, vice capo di gabinetto vicario. Il Consiglio dei ministri, il 16 novembre 2012, lo ha nominato vice direttore generale della Pubblica Sicurezza per l’attività di coordinamento e pianificazione delle Forze di Polizia.

GLI INCARICHI ALLA GUIDA DELLE AUTORITÀ PON E IL PRIMO INGRESSO AL VIMINALE

Dall’aprile 2014 fino al maggio 2017 è stato inoltre Autorità di Gestione del Programma Operativo Nazionale ‘Sicurezza per lo Sviluppo-Obiettivo Convergenza 2007-2013’, del Programma Operativo Nazionale ‘Legalità 2014-2020’ e del Programma Operativo Complementare per la Programmazione 2014-2020, e anche Autorità Responsabile del ‘Fondo Europeo per le Frontiere Esterne 2007-2013’ e del ‘Fondo Sicurezza Interna 2014-2020’.

Ha presieduto la Commissione Consultiva per l’attuazione del servizio del Numero Unico di emergenza Europeo secondo il modello della Centrale Unica di Risposta nel territorio nazionale. Dal 15 maggio 2017 è stato nominato prefetto di Bologna. L’11 giugno 2018 è stato nominato capo di Gabinetto del Viminale. Incarico che ha ricoperto fino al 17 agosto 2020 quando è diventato prefetto di Roma.

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