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AVELLINO – Luca Cipriano, capogruppo di opposizione al Comune, come sta affrontando questa pandemia?
In questa fase ritengo bisogna affidarsi alla scienza e non alla politica. Faccio quello che è stato chiesto a tutti: resto a casa. Non lavoro ad Avellino, mi occupo di consulenza per la comunicazione per aziende che sono tra Roma e Milano e da quaranta giorni non avendo possibilità di movimento ho interrotto la mia attività professionalità. Così esco solo una volta a settimana per fare la spesa per me e i miei genitori. Cerco di rispettare le regole. Abbiamo tutti le stesse angosce e timori, una grande incertezza per il futuro. Ho avuto un danno professionale notevolissimo e ora penso a come rimboccarmi le maniche e rimettermi in carreggiata come tante altre persone. Percepisco un clima di grande preoccupazione per l’emergenza sanitaria, sociale, economica. Saremo tutti costretti a cambiare il nostro modo di vita.
In Irpinia come è la situazione?
Per fortuna, e sottolineo per fortuna, il contagio è stato molto contenuto e registriamo circa 400 casi su 400mila abitanti mentre in città sono 24 su una popolazione di 60mila persone. E questo grazie agli avellinesi che con grande compostezza e senso civico stanno rispettando tutte le regole. Non certo per gli eccessivi protagonismi e le sparate di chi ci amministra.
Guardiamo avanti: come si affronta la fase due?
La fase due dovrà essere necessariamente calata sulla nostra realtà. Al di là di quelli che sono gli interventi del Governo. Migliaia di esercizi commerciali hanno abbassato le saracinesche continuando comunque ad affrontare dei costi per l’affitto, le utenze, il personale, le forniture senza incassare. Chi sopravviverà a questa serrata, non è detto che tutti ce la faranno, andrà aiutato con degli incentivi sul modello dei Pics per il centro storico ognuno a seconda del fatturato e dei dipendenti. Bisogna poi creare nuove occasioni di lavoro ad esempio completando i cantieri in corso. Servono nuovi investimenti ad esempio mettendo in circolo i sei milioni di euro stanziati dal Ministro dei Trasporti della De Micheli per l’acquisto di nuovi bus ecologici da aziende irpine. Al di là dello snobismo e dell’indifferenza del sindaco Festa, bisogna ragionare a mente fresca, con elasticità, immettendo liquidità sul mercato, creando nuovi posti di lavoro. Accanto ai nuovi poveri resta la povertà cronica: il Governo ha stanziato al Comune 309mila euro erogati a 1.100 famiglie ma si deve fare di più e in fretta: i fondi ci sono. Il sindaco oggi mi sembra troppo distratto da lunghe e inutili dirette Facebook mentre dovrebbe concentrarsi sulla fase due.
Insomma è preoccupato per fase due?
Devo registrare un grande ritardo. Lo dico senza spirito polemico, limitandomi ad analizzare i fatti. Finalmente la proposta di sospendere la Tari per i mesi di marzo e aprile per i commercianti, come avevo chiesto un paio di settimane fa nell’ultima conferenza dei capigruppo è stata accolta dal sindaco Festa. Del resto in questi due mesi i negozi sono rimasti chiusi e non hanno prodotto rifiuti. L’importo che dovrebbero pagare può essere stralciato dalle somme che il Comune versa ad Irpiniambiente.
Che cosa altro dovrebbe fare il Comune?
Da tempo insisto sulla necessità di acquistare mascherine e guanti da distribuire alle famiglia. La Regione a breve introdurrà l’obbligo di mascherine e non possiamo farci trovare impreparati. Oltre alla sanificazione delle strade bisognerebbe anche eliminare le Ztl che in questo periodo sono inutili oltre che un ostacolo per chi effettua le consegne a domicilio.
A proposito di consegne a domicilio…
E’ un servizio che ritengo strategico e che deve fornire il Comune. Per il momento ha istituito solo un call center ma non esiste un servizio che distribuisce beni di prima necessità e farmaci, o quanto i cittadini hanno bisogno. Non è possibile demandarlo ai privati: il Comune deve avvalersi della Caritas, della Misericordia, delle associazioni di volontariato.
Intanto il sindaco ha avviato i test rapidi a Campo Genova
Sia chiaro: per me bisogna fare quanti più test rapidi possibili sulla popolazione. Anche se non sono il massimo delle scientificità aiutano per un primo screening di massa. L’operazione Campo Genova può avere una sua utilità ma contesto duramente le modalità con cui ci si è arrivati, il tono permanente da campagna elettorale che il sindaco ha adottato per promuovere se stesso speculando sulla salute dei cittadini. Non è vero che è stato il primo sindaco d’Italia a promuovere test rapidi di massa, non è vero che tutta la comunità scientifica guarda ad Avellino, non è giusto andare al Tgr o a Uno mattina o utilizzare infinite e deliranti dirette Facebook per farsi promozione. Contesto il conflitto istituzionale che ha creato con Asl, Moscati, Provincia, Prefettura e Regione Campania. E’ l’unica voce fuori dal coro: questi test andavano fatti ma rispettando le procedure e con maggiore sobrietà istituzionale. Il mio è un appello a ricostruire insieme la fase due, ognuno nel rispetto del proprio ruolo, maggioranza e opposizione, attraverso un dialogo democratico per elaborare delle proposte concrete.

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