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AVELLINO – E’ stato un esame scandito da regole rigide, accompagnato da non poche polemiche. L’idea della maturità in presenza al termine dell’esperienza della didattica a distanza, dopo la sospensione delle lezioni determinata dalla pandemia, aveva lasciato perplessi in tanti. Con un protocollo di sicurezza definito dal Ministro Azzolina in netto ritardo. Banchi distanziati per i commissari, a valutare i ragazzi docenti interni, fatta eccezione per il presidente, possibilità di assistere all’esame per un solo accompagnatore, igienizzazione costante degli spazi, rispetto rigoroso degli orari per evitare assembramenti. Alla fine i dirigenti scolastici e l’intero corpo docente hanno dato prova di un’ottima capacità di gestire le sedute d’esame e organizzare gli spazi nel rispetto del protocollo di sicurezza. Gli studenti da parte loro hanno saputo adattarsi alla circostanze, a conferma di una nuova generazione più matura di quello che si pensa solitamente. Le commissioni hanno lavorato in un clima sereno, malgrado le rigide disposizioni di sicurezza anche grazie al sostegno degli operatori della Croce Rossa che hanno garantito la vigilanza in alcuni istituti.


Bilancio positivo al liceo Imbriani, guidato da Sergio Siciliano, con quarantuno cento di cui sei con lode. Al Convitto Colletta, guidato dalla dirigente Maria Teresa Brigliadoro, al liceo classico tradizionale, sette gli studenti premiati con il cento, nove al liceo europeo, di cui due con lode. Risultati ampiamente positivi anche all’Ite Amabile, guidato dalla dirigente Antonella Pappalardo, dove i cento sono stati quattordici, di cui tre con lode. Al liceo Virgilio sono dieci i cento al liceo scienze umane, sei al classico e 4 al Les.

Al liceo classico De Sanctis di Sant’Angelo dei Lombardi, guidato dal dirigente Gerardo Cipriano, sono stati quattro gli studenti che hanno conseguito la votazione di cento, un solo cento con lode, al liceo scientifico con opzione scienze applicate sono stati due i cento, tre al liceo scientifico di Caposele e un cento con lode, all’Ite un cento. All’istituto superiore Vanvitelli di Lioni, diretto dal preside Gerardo Vespucci,quattro cento nella V ad indirizzo sociosanitario, tre cento nella V Sia-Servizi informativi e aziendali, quattro cento all’indirizzo alberghiero per un totale di undici su cento. All’istituto Maffucci di Calitri , guidato da Gerardo Vespucci, quindici i cento di cui tre con lode. Ieri, intanto, la conferenza dei Servizi secondo le Linee Guida che ha visto l’assessore Geppino Giacobbe confrontarsi con i dirigenti scolastici della città di Avellino in vista della riapertura in sicurezza di settembre.

“Le criticità – spiega Giacobbe – ci sono, in città numerose scuole hanno classi di 25-26 alunni, di qui la necessità di sdoppiare classi. Ma lo sdoppiamento richiede l’individuazione di nuovi spazi e un potenziamento degli organici. Se possiamo agire sugli spazi, il potenziamento degli organici non dipende da noi ma dal ministero. Lavoreremo ad una riorganizzazione degli spazi all’interno degli istituti, utilizzando, se necessario, edifici di proprietà del Comune. A soffrire di più la Leonardo da Vinci che ha avuto un boom di iscritti”.

Mi sono davvero divertito nel corso dell’esame – spiega Guido Verosimile, studente al Liceo Mancini – Siamo partiti da un’immagine di Tempi moderni di Charlie Chaplin per parlare del lavoro e del sistema capitalistico oggi. Mi piace poter parlare di quegli argomenti che abbiamo affrontato con un forte spirito critico con i nostri docenti. In molti casi ci hanno fornito spunti di riflessione che poi toccava a noi approfondire. Ho voluto che mio padre fosse presente, era la mia partita di calcio, volevo dimostrargli quanto valevo ed è stato bello quando al termine dell’esame si è complimentato con me”, Guido ha le idee chiare sul suo futuro: “Studierò scienze statistiche, sono sempre stato appassionato di rilevamento di dati”. E sulle norme di sicurezza che hanno accompagnato l’esame spiega “La cosa più strana è stata non tanto vedere i docenti con la mascherina ma il pannello di plexiglass davanti al quale eravamo costretti a parlare. Cercavamo in tutti i modi di allontanarcene ed evitarlo”

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