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La Prefettura di Caserta ha emesso interdittiva antimafia a carico dell’impresa «Fontana Giovanbattista srl», con sede a Casapesenna, nel Casertano. L’azienda è amministrata da Antonio Fontana, nipote dell’imprenditore Luciano Licenza, condannato a sei anni di reclusione per reati di camorra nell’ambito dell’indagine cosiddetta «Medea», che nel giugno 2015 portò in carcere imprenditori e politici accusati di collusione con il boss del clan dei Casalesi Michele Zagaria.
Nel mirino della Dda di Napoli – sostituti Catello Maresca, Maurizio Giordano e Alessandro D’Alessio – finirono gli appalti per lavori idrici e fognari concessi negli anni dalla Regione. L’impresa Fontana aveva in corso un importante appalto a Calvi Risorta, comune del Casertano, per lavori di «ristrutturazione e completamento delle rete idrica e depurazione comunale» per l’importo complessivo di 2.230.887,83 euro. Peraltro le opere, aggiudicate nel maggio 2015, sono sospese dal 30 dicembre scorso a causa del mancato arrivo di parte dei finanziamenti regionali per ritardi dovuti nella rendicontazione degli interventi di accelerazione della spesa. Il Commissario prefettizio Umberto Campini che amministra il Comune di Calvi Risorta ha disposto la risoluzione del contratto.

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