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Nelle carceri campane ci sono circa mille detenuti in più rispetto a quella che sarebbe la capienza fissata. Al 31 dicembre del 2021 sono 6747 i detenuti nelle carceri campane a fronte dei 6420 censiti nell’anno precedente. Il dato è stato illustrato in occasione della presentazione del rapporto annuale sullo stato degli Istituti di pena campani realizzato dall’Ufficio del Garante regionale per i diritti delle persone private della libertà personale. Della platea il 32 per cento è in attesa di giudizio, il 65 per cento deve scontare una condanna definitiva e il 3 per cento accede al regime di semilibertà. I numeri riferiti dal garante regionale, Samuele Ciambriello, dicono anche che lo scorso anno sono stati 1189 gli atti di autolesionismo, 829 gli scioperi della fame o della sete, 3425 le infrazioni disciplinari, 6 i suicidi (9 nell’anno precedente) e 155 i tentativi di suicidio.

«Non c’è stata una strage – ha affermato Ciambriello – soltanto grazie al pronto intervento degli agenti di polizia penitenziaria e i suicidi che purtroppo si sono verificati hanno riguardato per lo più detenuti giovani in attesa di giudizio». Nel corso del 2021 all’Ufficio del Garante sono pervenute 696 richieste di intervento. «Nel nostro operato – ha sottolineato il garante – ho sempre ritenuto di fondamentale importanza il dialogo tra il Garante e le Amministrazioni. Il nostro obiettivo è la tutela dei diritti dei detenuti che perseguiamo attraverso progettualità, accordi, protocolli d’intesa, convenzioni con realtà presenti sul territorio che migliorano l’esecuzione penale con l’intento di favorire l’inclusione e il reinserimento sociale delle persone detenute ».

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