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“Il Governo si è orientato a mantenere l’obbligo della mascherina fino a metà giugno. Meno male, era il minimo che si potesse fare. Per quel che ci riguarda in Campania manteniamo la mascherina anche dopo metà giugno, sempre. Poi vedremo com’è la situazione a fine settembre inizio ottobre, ma noi dobbiamo essere ancora più prudenti”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca, nel corso di una diretta Facebook.

“I dati che abbiamo oggi – ha spiegato De Luca – devono un pò preoccuparci: abbiamo ormai quotidianamente fra i 60 e gli 80mila positivi, molti di più di quelli che avevamo un anno fa quando viaggiavamo su 20-30mila positivi. La differenza è che oggi abbiamo molti più positivi ma molti più asintomatici. Tuttavia, avere ancora oggi a fine aprile fra i 60 e gli 80mila positivi è un dato che deve preoccuparci, ci deve ricordare che il Covid non è stato cancellato. L’altro dato che deve preoccuparci viene dalla Cina, che come sempre anticipa di qualche mese la diffusione del Covid. In Cina hanno cominciato la campagna di vaccinazione con un altro vaccino, perché l’effetto di protezione del vaccino cinese è scomparso. Il dato che ha un significato anche per noi è che emergono nuove varianti che possono riaccendere i focolai.

Questo vuol dire che dobbiamo avere prudenza, in attesa di avere la disponibilità di vaccini che ci consentano di affrontare il Covid come si affrontano le influenze che arrivano di anno in anno. Ad oggi non abbiamo ancora questo vaccino, e quindi dobbiamo essere prudenti. Dunque bene ha fatto il Governo a stabilire l’obbligo dell’uso della mascherina nei locali al chiuso fino a metà giugno”.

Sono 6662 i positivi in Campania su 34.488 test effettuati per un indice di contagio pari al 19,31%, in lieve aumento rispetto al dato registrato giovedì del 18,7%, ma stabilmente sotto il tetto del 20%. Quattro le persone decedute nelle ultime 48 ore alle quali vanno aggiunte altre tre morti dei giorni precedenti, Quanto al report dei posti letto su base regionale scendono di due unità, da 42 a 40, quelli di terapia intensiva occupati e da 746 a 726 (-20) i posti letto di degenza ordinari occupati. Sono 537 casi trovati su 2.665 tamponi (sia antigenici che molecolari) esaminati nei laboratori abilitati della provincia di Avellino.

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