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Ferito probabilmente in una rissa, colpito con forza con una chiave che è penetrata nella sua nuca, bloccandosi nel tessuto del cervello. E’ quanto accaduto ieri a Napoli a un ragazzo di 12 anni della zona occidentale, tra i quartieri di Rione Traiano e Pianura, che è stato portato nel primo pomeriggio all’ospedale pediatrico Santobono. Il giovane è stato sottoposto a visita e poi operato, con i chirurghi che hanno estratto la chiave dalla sua testa, tirandolo fuori dal pericolo di vita. E’ ora monitorato nel reparto di Neurochirurgia. «E’ arrivato ieri – spiega il direttore del Santobono Rodolfo Conenna – nel primo pomeriggio, lo abbiamo esaminato senza rilevare danni neurologici e quindi lo abbiamo operato, togliendo la chiave, che era entrata dalla nuca, dal tessuto cerebrale. Ora è ricoverato in l’osservazione, c’è ancora un rischio di possibile infezione, ma non preoccupa».

Un’azione molto violenta quella subita dal ragazzino partenopeo che è stato salvato da possibili complicazioni gravi dai medici dell’ospedale partenopeo sempre più spesso alle prese con episodi di violenza tra minorenni. «Nelle nostre corsie – spiega Conenna all’ANSA – nel nostro pronto soccorso abbiamo una vita molto scandita in questo periodo, episodi che manifestano disagio, da risse e gesti violenti, una sensazione generale che arriva ai medici che operano sui giovanissimi. Viviamo un periodo in cui passare dall’angoscia prodotta dalla pandemia Covid alle notizie della guerra in Ucraina di certo non costituisce una mano santa per una generazione di ragazzini che si sentono persi e spesso trovano anche modi per sfogare fisica – mente un forte disagio psicologico che stanno vivendo».

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