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NAPOLI – Ventitre persone sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Napoli nell’ambito di tre filoni investigativi che riguardano gli appalti indetti per fronteggiare la pandemia. I filoni investigativi, per i quali sono stati emessi gli inviti a comparire, riguardano gli ospedali modulari a Napoli, Caserta e Salerno, un appalto da 18 milioni di euro, le forniture di mascherine per bambini, e, infine, una serie di episodi di appropriazioni indebite di tamponi e mascherine da parte per personale sanitario.

Tra le 12 persone indagate per gli ospedali modulari figura anche il manager dell’Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva, al quale gli inquirenti contestano i reati di turbativa d’asta e frode in pubbliche forniture in relazione al suo interessamento per favorire la multinazionale francese Siram a cui far avere lavori in subappalto dalla società Med di Padova (i cui titolari risultano indagati). Ad anticipare informazioni sul quel bando alla Med sarebbe stata, sempre secondo la Procura, una dirigente dell’ufficio di gabinetto della Giunta regionale e componente dell’unità di crisi. La dirigente, Roberta Santaniello, insieme con il coordinatore della task force regionale contro il Covid-19, Italo Giulivo, sarebbe coinvolta anche nel filone di indagini che riguarda le mascherine per bambini e per il quale sono stati emessi cinque inviti a comparire. Cinque inviti a comparire anche per il terzo e meno rilevante filone di indagini.

Sono cominciati ieri gli interrogatori negli uffici della Procura di Napoli. Secondo quando si è appreso, alcune delle persone alle quali l’ufficio inquirente ha fatto pervenire gli inviti a comparire si sono avvalse della facoltà di non rispondere. Gli interrogatori più attesi, quelli riguardanti, il manager dell’ASL Ciro Verdoliva e il coordinatore della task force regionale istituita per fronteggiare il Covid- 19, Italo Giulivo, ma anche quelli degli imprenditori intercettati dagli investigatori, si terranno nei prossimi giorni. Il ciclo di audizioni si dovrebbe concludere il prossimo 27 maggio. A quel punto il pool di magistrati costituito dai sostituti procuratori Antonello Ardituro, Mariella De Mauro, Simone De Roxas e Henry John Woodcock, decideranno quali posizioni archiviare e quali, invece, saranno quelle che porteranno all’emissione di un avviso di conclusione indagini, preludio a una eventuale richiesta di rinvio a giudizio. Immediate le reazioni. Lorenzo Medici, leader della Cisl Funzione Pubblica della Campania, esprime «amarezza» e aggiunge « ci aspettiamo dal presidente De Luca un ‘invito a ‘scomparire’ anche per le elités indagate, come si fa in ogni paese civile, e come d’altro canto prevede lo stesso regolamento regionale sulla rotazione degli incarichi.

Secondo Medici «per ovvi motivi di opportunità» è necessario procedere a collocare altrove le persone sotto i riflettori dei magistrati nelle more della decisione del tribunale» Per la consigliera regionale Maria Muscarà.«L’insana sanità campana è come al solito travolta dalle indagini, troppa complicità tra regione e certi sistemi di potere della sanità regionale. Sono costretta a presentare una nuova interrogazione per capire quali siano i motivi per cui l’azienda non delibera l’immediato avvio di procedure di stabilizzazione del personale sanitario, ai sensi dell’art. 20 del d.lgs. n. 75/2017 – spiega – Intanto la Corte dei conti bastona la Asl Napoli 1 per i bilanci. Non dimentichiamo che il governo M5S-PD fece uscire la regione Campania dal commissariamento, ed ora giungono le «segnalazioni” da parte della Corte dei conti su illeciti gravissimi, anche per i bilanci 2018-2019. Attendiamo l’esito delle indagini per trarre conclusioni che già ben conosciamo».

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