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Due giovani di 18 e 23 anni si sono costituiti ai carabinieri confessando di essere gli autori dell’omicidio di Pasquale Nappo, il 18 di Scafati ucciso a Boscoreale


 NAPOLI – Due ragazzi di 18 e 23 anni, entrambi di Torre Annunziata, si sono presentati ai carabinieri confessando l’omicidio del 18enne di Scafati, Pasquale Nappo. Il giovane, nella notte tra sabato e domenica, è morto all’ospedale di Castellammare di Stabia dopo essere stato colpito da un proiettile all’esterno di un locale di Boscoreale.

I due ragazzi avrebbero ammesso di aver sparato al giovane operaio incensurato mentre viaggiavano in sella a uno scooter guidato dal 23enne. Sarebbe stato il 18enne a esplodere, in direzione di un gruppo di amici, tre colpi di pistola. Uno di questi ha centrato Nappo sotto l’ascella provocando la ferita che poi gli risulterà fatale.

I due si sono costituiti autonomamente quando “si sono resi conto della gravità del fatto” ed hanno raccontato la loro versione. È quanto riferisce l’avvocato Mauro Porcelli, difensore di fiducia di Giuseppe Esposito e Antonio Abbruzzese, 18 e 23 anni. I due giovani hanno confessato di aver sparato in piazza Pace a Boscoreale (Napoli) nella notte tra sabato e domenica.

OMICIDIO PASQUALE NAPPO, LA RICOSTRUZIONE RESA DAI GIOVANI CHE SI SONO COSTITUITI

I due indagati “hanno fornito una prima ricostruzione dettagliata di quanto avvenuto nella notte dei fatti” fa sapere il loro legale. Secondo il racconto, l’episodio trae origine da una lite che aveva visto coinvolti entrambi gli indagati. Abbruzzese avrebbe ricevuto pesanti minacce. Esposito sarebbe stato aggredito fisicamente da un gruppo di giovani di Boscoreale “che mal tolleravano la loro presenza in quella piazza”. Dopo l’aggressione, sarebbe scattata la rappresaglia armata.

«Giunti in piazza – spiega l’avvocato Porcelli in una nota – i due si sarebbero trovati di fronte a un blocco stradale formato da alcune automobili e da più persone. Ne è seguita una aggressione, in reazione alla quale sarebbero stati esplosi alcuni colpi d’arma da fuoco in modo non mirato, alla cieca”. Di qui la fuga, fino alla decisione di costituirsi. “Le Autorità competenti – conclude l’avvocato Porcelli – stanno proseguendo le indagini per ricostruire con precisione la dinamica dei fatti e accertare ogni responsabilità».

Nei loro confronti la Procura di Torre Annunziata ha emesso un provvedimento di fermo. Sull’accaduto indaga il nucleo investigativo dei carabinieri di Torre Annunziata coordinato della Procura.

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