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Dalla Whirlpool di Napoli alla Meridbulloni di Castellammare di Stabia, dalla Maccaferri di Salerno alla Jabil di Caserta fino all’Irisbus di Avellino, la crisi industriale della Campania non può attendere l’esito di quella di governo. Ad ammonire la politica alle prese con il difficile nodo delle alleanze di maggioranza, è il segretario Generale Fim Cisl Campania Raffaele Apetino.

Un quadro, quello territoriale, gravemente in affanno, stretto nella morsa della pandemia ma che dal Governo a quello Regionale ” viene totalmente dimenticato, anche perché la politica ha dimostrato essere sempre più concentrata a ricercare una propria maggioranza in Parlamento che le consenta di mantenere il proprio status di privilegiati”. L’ennesima crisi di governo infatti, dice ancora Apetino, “non fa altro che confermare a chiunque voglia investire o mantenere i propri insediamenti industriali in Italia e magari in Campania, che forse è meglio andare verso altre rive.”.

“Non possiamo non preoccuparci – aggiunge- delle trasformazioni industriali che investiranno l’Italia ma soprattutto la Campania, non può la politica far finta di non vedere la nascita di Stellantis frutto della fusione tra Fca e Psa che sicuramente è un’opportunità per il settore automotive ma che allo stesso tempo va attenzionata per monitorare quali possono essere le future ricadute su Pomigliano e Pratola Serra ma anche su tutto l’indotto”.

“Il Governo non può far finta di non capire che mancano soltanto 70 giorni allo scadere degli ammortizzatori sociali alla Whirlpool di Napoli e la multinazionale non aspetta altro che licenziare tutti i 360 lavoratori del sito di Via Argine. Una cecità politica che pagheranno a caro prezzo i lavoratori e le loro famiglie se Governo Nazionale e Regionale continueranno a dedicarsi soltanto al mantenimento della poltrona”, accusa ancora la Fim.

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