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«Non vedo all’orizzonte nessuna alleanza per quanto riguarda la Regione Campania» tra il Movimento 5 Stelle e il governatore De Luca di cui si era parlato. Lo esclude seccamente il leader pentastellato, Giuseppe Conte, ieri a Capua. “Siamo all’opposizione, siamo un’op – posizione responsabile, ovviamente, costruttiva. Non è una opposizione ostruzionistica. Ancora una volta a noi stanno a cuore gli interessi dei cittadini campani ed è quello che motiva ogni atto, ogni azione, ogni iniziativa politica. E così sarà anche in futuro. Ma non vedo affatto una prospettiva di un’alleanza», ha aggiunto. «E’ in corso un incredibile attacco concentrico contro il Superbonus. Eravamo fanalino di coda dell’edilizia, ora siamo i primi in Europa. È una misura di crescita economica e sostenibilità ambientale». Dice Conte, che a Capua ha incontrato il presidente regionale Ance, Luigi della Gatta, che, secondo fonti M5S, ha espresso a Conte il «grazie per l’impegno sul Superbonus». E ancora, l’ex premier sprona i suoi: «Preoccupatevi quando sui giornali e nelle tv non ci attaccheranno più, vorrà dire che ci saremo rassegnati a curare il nostro tornaconto personale. Con me questo non accadrà mai. Continueremo a lottare per voi, per la giustizia sociale. Siam in prima linea per chi non ha voce».

L’intervento è stato sottolineato da applausi in particolare quando ha parlato dei fondi Pnrr ottenuti in Europa. A introdurre Conte il candidato sindaco, Di Sarno, ha detto «mi sono commosso quando Secondo Conte, «il nostro è un Paese strano: con 180 miliardi di economia sommersa i politici anziché preoccuparsi dell’evasione che mette in ginocchio gli onesti e prosciuga le risorse del Paese, si attivano per togliere 8 miliardi di sostegni a chi non ha soldi nemmeno per fare la spesa». Infine sull’Ucraina: «Credo che l’Ucraina a questo punto sia ben armata. Ci sono Paesi come gli Usa che continuano a rifornirle di ogni genere di armamenti. Non è di aiuti militari che in questo momento ha bisogno l’Ucraina». «La popolazione ucraina ha bisogno di governi che spingano a livello internazionale per un negoziato di pace, che sappiano impostarlo e coinvolgano le parti belligeranti, oltre che la comunità internazionale, verso questo obiettivo». Intanto domani, davanti al Tribunale di Napoli si discuterà il ricorso di alcuni attivisti del M5s contro le ultime votazioni di marzo sullo statuto che hanno portato alla conferma di Giuseppe Conte alla presidenza. “Escludo per esperienza che quel giorno possa arrivare una decisione, ci sarà la discussione delle difese e poi penso che il giudice si riserverà sulla decisione», spiega all’ANSA Lorenzo Borrè, il legale che assiste gli attivisti anche in questo secondo procedimento, dopo quello che a febbraio aveva portato alla sospensiva dello statuto e della prima elezione di Conte. In quell’occasione dopo la prima udienza sono serviti pochi giorni per la decisione. «Se dovesse arrivare una nuova sospensiva, le cariche sarebbero di nuovo congelate: non sarebbe la messa in crisi del M5s, come dice qualcuno, ma si dovrebbe procedere a una nuova delibera”.

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