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“Di fronte all’indifferenza del governo centrale rispetto al coro di preoccupazioni legate alla proposta Calderoli sull’autonomia differenziata, siamo in prima linea per supportare i sindaci campani che chiedono di essere ascoltati. Per farlo ho chiesto di convocare un’audizione in commissione regionale Affari Istituzionali con i rappresentanti dell’Anci Campania”. Ad annunciarlo il consigliere regionale di +Europa Luigi Cirillo.

“Sarebbe incomprensibile – spiega – non appoggiare l’iniziativa dell’Anci Campania che ha approvato un documento sull’autonomia differenziata da condividere con le altre regioni meridionali per arrivare all’apertura di un tavolo di confronto col governo e i governatori. Sono pienamente condivisibili le posizioni espresse da Marino, come presidente Anci Campania, Anci del Sud e sindaco di Caserta, e da Manfredi, primo cittadino di Napoli che ricordiamo essere la capitale del Mezzogiorno, rispetto a questioni come l’unità del Paese, il raggiungimento dei Lep, la distribuzione delle risorse, la sanità, la scuola, il contrasto alle disuguaglianze”.

“Nessuno è contrario aprioristicamente all’autonomia differenziata – aggiunge Luigi Cirillo – ma una riforma così importante non può essere formulata in solitaria da chi, chiaramente, ha a cuore solo gli interessi di una parte del Paese e che si ricorda del Mezzogiorno solo in campagna elettorale. E non potrebbe essere altrimenti considerato che le politiche di centrodestra hanno contribuito a creare e ampliare le disuguaglianze. In un momento storico come questo, l’impegno per tutelare gli interessi dei cittadini meridionali è prioritaria e non abbiamo intenzione di derogare. Per questo – conclude l’esponente di +Europa – audire l’Anci Campania in commissione e presentare una risoluzione in aula per impegnare, ancora una volta, il Consiglio è necessario per far capire al governo Meloni che le Istituzioni meridionali non arretrano di un millimetro nell’opposizione alla scellerata proposta Calderoli”.

Sulla questione interviene anche la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno. “Se i termini di questa riforma fossero confermati, rischiamo un Paese a 20 velocità, quante sono le regioni. La politica di Coesione dell’Ue – aggiunge – non è un bel film di Natale per famiglie, è il tentativo di offrire a tutti i Paesi membri uno sviluppo equilibrato e diffuso, perché solo laddove non esistono divari territoriali profondi lo sviluppo è duraturo. Sembra che . continua l’esponente del Pd – lo sappiano tutti, tranne che a Palazzo Chigi. Ha ragione il sindaco di Napoli Manfredi, il futuro non può essere un inedito neo-centralismo regionale. Cominciamo a discutere con i sindaci di quali funzioni e risorse trasferire ai Comuni”.

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