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NAPOLI – «Siamo stati commissariati perché siamo stati degli irresponsabili. Questo vale per il centro, la destra e la sinistra». Lo ha detto Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania, parlando della situazione della sanità, intervenendo a Napoli al VII convegno nazionale Anmdo-Card sul tema dell’appropriatezza nel servizio sanitario nazionale, condivisione di strategie tra ospedale e territorio.
«Dobbiamo parlare un linguaggio verità – ha affermato – perché non si accumulano 9 miliardi di debiti. E siamo stati commissariati, assieme ad altre Regioni, perché avevamo un bilancio che rischiava di affossare quello dello Stato. E’ evidente che a quel punto è stato detto: ‘Fermatevì».
Il commissariamento «è stato colpa nostra» e «al fondo «c’era un uso politico della sanità in base al quale i primari erano scelti per l’appartenenza politica e non per merito». «Per la prima volta le scelte sono state fatte in libertà e non sulla base di appartenenza, amicizie o altro».
«Dieci anni di commissariamento hanno impoverito le risorse umane – ha aggiunto – Hanno significato fuga da territori, lassismo generale. Abbiamo lavorato con 13500 dipendenti in meno e strutturalmente 300 milioni di euro in meno del riparto del fondo nazionale».
«Ora possiamo aprire una seconda fase – ha assicurato – quella che io chiamo dell’umanizzazione della nostra sanità». De Luca ha ricordato che il lavoro è iniziato «tra luglio e settembre 2017». «Prima ci hanno fatto perdere due anni con un commissario con i baffetti a coda di topo – ha sottolineato – Noi abbiamo risanato i conti».
«Quando partecipavano ai tavoli a Roma, all’inizio, nel 2015, la sensazione era umiliante; ricordo un responsabile del Mef, il quale, siccome mancavano i consuntivi delle Asl di 4 anni, mi chiese di spiegargli come fosse stato possibile approvare i bilanci regionali, senza il capitolo sanità che rappresenta il 60-70% – ha concluso – Ho detto che siamo gente creativa.
Avremmo dovuto essere fucilati alla schiena per i 4 anni senza consuntivi».

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