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E’ in leggero calo la curva dei contagi in Campania. I dati delle ultime ore del bollettino regionale dell’Unità di Crisi segnala 1.150 positivi (133 casi identificati da test antigenici rapidi) di cui 66 sintomatici. I tamponi effettuati sono 15.663 (di cui 2.040 antigenici). Il rapporto positivi/test è del 7,34% (il dato precedente era del 7,99%). I deceduti sono 29, i guariti 801.

I posti letto di terapia intensiva occupati sono 114 (in crescita rispetto al dato precedente) su 656 disponibili. Sono 1.437 i posti letto di degenza occupati su 3.160 disponibili. Non si può parlare di segnali decisivi di un’inversione di tendenza della curva epidemica da Covid-19 in Italia, ma la decrescita dell’indice di trasmissibilità Rt – sceso a 0,97 dopo 5 settimane in aumento – rappresenta un elemento positivo che può aprire la strada ad un trend di miglioramento. Questo, anche se l’incidenza dei nuovi casi resta alta e la curva resta sostanzialmente stabile per numero di casi e decessi: sono rispettivamente 13.331 e 488 quelli segnalati dal bollettino quotidiano del ministero della Salute, rispetto ai 13.633 e 472 di venerdì. Il numero complessivo delle vittime sale così ad oltre 85mila: 85.162.


In base ai dati del ministero della Salute, gli attualmente positivi in Italia scendono per la prima volta da settimane sotto i 500mila: 498.834, con un calo di 3.219 rispetto a venerdì. Dall’inizio dell’epidemia sono invece 1.871.189 i pazienti dimessi o guariti, con un incremento nelle ultime 24 ore di 16.062. È in leggero calo anche il tasso di positività: sono 286.331 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime ore contro i 264.728 di venerdì, ed il tasso di positivi sul totale dei test effettuati scende di mezzo punto al 4,6% (ieri era al 5,1%). In decrescita pure i ricoveri: sono 2.386 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in calo di 4 nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri, mentre nei reparti ordinari sono ricoverati 21.403 pazienti con una diminuzione di 288 unità rispetto a venerdì. Non va però dimenticato che, secondo l’ultimo monitoraggio della cabina di regia, sono 12 le Regioni/PPAA che hanno ancora un tasso di occupazione in terapia intensiva e/o aree mediche sopra la soglia critica del 30%.

A livello territoriale, sono sette le regioni che hanno più di mille nuovi casi di Covid registrati nelle ultime 24 ore ed è ancora la Lombardia a far segnare l’incremento più alto, con 1.535 casi. Seguono Emilia Romagna (1.310), Lazio (1.297), Sicilia (1.158), Campania (1.150), Veneto (1.030) e Puglia (1.023). Insomma, la lettura dei dati di questa che gli esperti definiscono una «fase delicata» può apparire contraddittoria, ma in realtà non è così, come ha chiarito il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza durante la conferenza stampa per illustrare il monitoraggio settimanale organizzata dal dicastero. «Vediamo sempre un pò di discrepanza tra Rt e incidenza: Rt – ha affermato Rezza – ci dice il trend che vedremo in futuro, ma l’incidenza può anche essere alta benchè l’Rt sia leggermente calato. Ciò cosa vuol dire, che le cose vanno bene o male? La risposta è che vanno male per numero di casi ma vanno bene perchè avremo meno casi in futuro».

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