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In Campania intanto il numero dei casi positivi al Covid si attesta su 1.308 unità ma con un minor numero di test (21.153) e l’indice di contagio che sale bruscamente al 6,18% rispetto al 5,23% precedente. Nelle ultime ore si registrano 9 morti a cui vanno aggiunti altri 6 deceduti in precedenza per un totale di 15 decessi.

Per ora la Campania ragiona quindi sulle decisioni che può prendere e che presto entreranno in vigore, dal 23 dicembre con il divieto di bere o mangiare in strada per tutto il periodo di Natale. Una decisione del governatore De Luca che oggi viene duramente contestata da Silb-Confcommercio Campania, l’associazione che riunisce le imprese da intrattenimento, ballo e spettacolo: «L’ordinanza del presidente De Luca che vieta le feste in discoteca rappresenta la mazzata finale per un settore che dall’inizio della pandemia ha perso il 30% delle imprese che hanno chiuso definitivamente a causa del prolungato lockdown», scrive il segretario Alessandro Esposito, che sottolinea come “l’attività delle discoteche sia ripresa l’11 ottobre con ingressi contingentati e norme rigorose che non avvengono nelle strutture abusive e nelle centinaia di party illegali fioriti ovunque per aggirare le regole. Ora con l’ordinanza regionale si rischia lo stesso paradosso: le feste si faranno in locali abusivi e senza alcuna garanzia di sicurezza, mentre gli esercizi in regola saranno costretti all’inattività».

Sul prosieguo della scuola interviene invece l’assessore regionale Lucia Fortini che spiega: «Non credo che in Campania avremo grandissimi problemi, saranno massimo un centinaio i docenti che dovranno essere sospesi da quello che mi dicono i dirigenti scolastici. Certo fa impressione l’idea di costringere qualcuno ad un trattamento sanitario, ma capisco che la politica deve comunque arginare il proliferare del contagio. Fosse dipeso da me, li avrei fatti entrare con il tampone che garantiva comunque una certa tranquillità. A me fa sempre impressione dover sospendere un lavoratore».

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