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ATALANTA – NAPOLI 2 – 0

ATALANTA: Gollini 6,5 , Toloi 6,5 (89′ Sutalo s.v.), Caldara 6,5 ( 72′ Palomino 6), Djimsiti 6 (81′ Hateboer s.v.), Gosens 7, Pasalic 7 (88′ Tameze s.v.), De Roon 6,5, Castagne 7, Gomez 8 (88′ Muriel s.v.), Freuler 6,5 ,  Zapata 6,5.A disposizione: Sportiello, Rossi, Czyborra, Guth, Da Riva, Bellanova, Ilicic, Colley.All. Gian Piero GASPERINI 7

NAPOLI: Ospina 6,5 (30′ Meret 5,5), Di Lorenzo 5,5 , Maksimovic 6, Koulibaly 6,5 , Rui 6, Zielinski 6,5 , Demme 5 (73′ Lobotka 6), Ruiz 5, Politano 6 (73′ Callejon 6), Mertens 5 (57′ Milik 5), Insigne 5 (58′ Lozano 6,5).A disposizione: Karnezis, Elmas, Luperto, Hysaj, Ghoulam, Younes, Manolas.All. Gennaro GATTUSO 5,5

Arbitro: DOVERI 5 – Guardalinee: Vivenzi e Ranghetti – Quarto uomo: Fabbri VAR: Orsato  Avar: Peretti MARCATORI: 47′ Pasalic (A), 55′ Gosens (A)

Note: Terreno in ottime condizioni in una giornata dall’aria calda e umida, con temperatura elevata. Ammoniti: Rui (N) e Toloi (A). Calci d’angolo 5 per parte. Recuperi: 4′ e 4’BERGAMO.

Paura doveva incutere il Napoli, terrore stava a confermare il team di Gasperini, reduce da partite comandate e consegnate al campionato con vittorie ineccepibili, e sembrava invece, almeno per i primi quarantacinque minuti, dare spazio ad un sonnolento incontro senza né vincitori né vinti, con un ritmo che giovava più alle trame elaborate ma essenziali degli ospiti, dediti ad una saggia organizzazione di gioco e ad un palleggio che non lasciava agli orobici che delle sparute apparizioni nella metà campo azzurra, pericolose solo con calci piazzati.

Tattica indovinata e ben applicata dagli uomini di Gattuso, che nonostante le urla lanciate a tutto spiano, ed udite in tv, non riusciva a destare il trio di attacco, dove Mertens ed insigne erano costantemente sopraffatti dalla stazza e dalla tempestività degli interventi dei rocciosi difensori atalantini. Uniche opportunità per i partenopei, la prima (15′) , su lancio di Ruiz, millimetrico nei suoi passaggi  con spioventi,  con un colpo di testa di Koulibaly, trovatosi solo in area di rigore avversaria, ma, nonostante non fosse contrastato, fa terminare la sfera, alta sopra la traversa, mentre in chiusura di tempo, un’azione partita da Politano, con un fraseggio tra Insigne e Rui, mette in condizioni, grazie ad un cross del portoghese, l’attaccante ex sassuolo ed Inter, di battere a rete, sempre di testa, ma con mira sbagliata.

Di contro, pochi i pericoli per Ospina, al 16′ ribattendo una conclusione dalla distanza di Gomez, deviando in angolo, tuffandosi sulla propria sinistra accanto al palo, ed un’uscita, sempre su battuta da calcio fermo di Gomez, che allontana il pallone con i pugni, ma non evitando un contrasto duro e pericoloso con Rui, che cercava di fermare il tentativo di Caldara che gli era alle calcagna: risultato, il portiere svenuto in terra, un taglio profondo sull’arcata sopraccigliare destra, l’uscita in barella e , buon per lui e per il Napoli, che lo si è visto seduto in tribuna ad osservare il resto della gara, con un ampio cerotto che gli copriva la ferita. Tutto sommato una prima frazione di gioco che portava con sé la giusta dose di cloroformio che i partenopei avevano somministrato alla gara, cercando di svegliarla solo con dei continui tocchi di palla, nella speranza di colpire gli avversari in contropiede, ma il trainer neroazzurro non aveva abboccato alla trappola tesa dal barbuto tecnico partenopeo.

Tutto lasciava prevedere il post intervallo, tranne che, forse perché rinvigoriti dal tè freddo bevuto nell’intermezzo, che i bergamaschi tornassero in campo con il coltello tra i denti, aggredendo gli azzurri in maniera decisa non lasciando scampo soprattutto alle ripartenze, azi costringendoli all’errore proprio nella fase di disimpegno, ed infatti da una distrazione di Ruiz, scaturisce il primo corner della ripresa: Gomez si incarica della battuta, la palla termina tra un  nugolo di difensori del Napoli che non liberano con decisione, ed ancora Ruiz  cede la sfera ai padroni di casa,ed è Gomez,che si invola sulla destra ed il cross per Pasalic, posizionato nell’area piccola, indisturbato, è il classico assist dell’argentino che consente ancora una volta ad un suo compagno di sbrigare il  facile impegno di depositare il pallone in rete, da pochi passi. 

Non passano che 8 minuti e dall’altezza del centrocampo, spostati sul settore destro dell’attacco orobico, si incrociano Pasalic e Toloi, da quest’ultimo parte una stretta collaborazione con Castagne che restituisce la sfera al terzino: Toloi prova a calciare, ma sbuccia il pallone e ne nasce un passaggio vincente per Gosens che si trova sul lato opposto, ed anche per lui è gioco facile incrociare e mettere alle spalle di Meret, nonostante il disperato tentativo, in scivolata, di Koulibaly di respingere nei pressi della linea di porta. I disperati cambi di Gattuso alla ricerca di rinforzare l’anemico attacco della sua squadra, portano a poco, fatta eccezione per Lozano, che sembra, almeno questo un lato positivo della gara, ritornato ai livelli standard, dimostrando con dribbling stretti e vincenti, e concludendo da ogni parte, che si può contare su di lui, quando il trio di attacco soffre. Non è una bocciatura per il Napoli, ma una conferma per il team di Gasperini, cui qualcuno ipotizza anche la finale di Champion’s, visto che è nel novero delle otto che si disputeranno i quarti in quel di Lisbona, nelle partite “secche”. Ma anche il Napoli ne potrebbe far parte, se al Nou Camp……

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