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NAPOLI – EMPOLI 3 – 2
NAPOLI (4-2-3-1): Meret 5,5 , Di Lorenzo 6,5 , Rrahmani &, Koulibaly 6, Ghoulam 5,5 , Demme 6 (88’ Bakayokos.v.), Lobotka 5,5 (70’ Zielinski 6), Politano 6 (61’ Insigne 5,5), Elmas 6 (70’ Ruiz 6,5), Lozano 7, Petagna 6 (88’ Llorente s.v.).In panchina: Ospina, Contini, Hysaj, Maksimovic, Mertens.Allenatore: Gennaro GATTUSO 5,5
EMPOLI: (4-3-1-2): Furlan 7, Zappella 6, Viti 6, Casale 6, Terzic 6,5 (40′ st Asllani s.v.), Ricci 6,5 , Damiani 6, Haas 6 (16′ st Cambiaso 6,5), Bajrami 7 (40′ st Baldanzi s.v.), Olivieri 5 (27′ La Mantia 6,5), Matos 6 (17′ st Moreo 6). In panchina: Brignoli, Fiamozzi, Nikolaou, Parisi, Pratelli, Romagnoli, Stulac. Allenatore: DIONISI ( in panca COZZI) 6,5
Arbitro: Giua di Olbia 6 – Guardalinee: Scatragli e Zingarelli – IV uomo: Volpi – VAR: Di Paolo – Avar: LongoMarcatori: 18’ Di Lorenzo (N), 33’ Bajrami (E), 38’ Lozano (N), 68’ Bajrami (E), 77’ Petagna (N)
NOTE: terreno in discrete condizioni in una serata fredda. Prima dell’inizio della gara, causa l’intervento dell’ASL sono rimasti bloccati in albergo, per possibile contagio, tre calciatori, l’allenatore ed il magazziniere dell’Empoli, in quanto sul volo di ritorno (Lamezia-Firenze) dopo la partita giocata dai toscani a Cosenza, è stato trovato positivo al COVID un viaggiatore che si trovava seduto accanto a questi componenti del team empolese. Ammonito Olivieri (E). Calci d’angolo 5 a 2 per il Napoli. Recuperi: 2’ e 4’
NAPOLI – E’ un’annata che deve essere ricordata per le partite “dannate”, quelle giocate al “Maradona”, che sembra essere diventato un incubo, o meglio, un fortino da espugnare, e che non rappresenta lo stadio dove è difficile raccogliere punti o, come in Coppa Italia, l’accesso al turno successivo? Non era stato sufficiente soffrire contro il Torino e perdere con lo Spezia? Assolutamente no, perché anche contro l’Empoli, decimato dall’assenza di tre calciatori e del trainer Dionisi, causa un intervento tempestivo dell’Asl ( quella famosa del blocco della squadra in partenza per lo Stadium per disputare la gara contro la Juventus), che, tracciati i contatti di un viaggiatore del volo in partenza da Lamezia, con direzione Firenze, risultato positivo al COVID, emergeva che alcuni componenti della compagine toscana avessero avuto contatti, per vicinanza di posto con il contagiato, il Napoli ha sofferto, e non poco, contro questo manipolo di giovani, tra l’altro attesi da un importante confronto, domenica prossima, avversaria la Salernitana che conta tre punti in meno degli attuali capo classifica.
Nulla poteva mettere in discussione il risultato, niente faceva prevedere che, per difendere lo striminzito vantaggio, si dovesse assistere anche a disperate difese in area di rigore azzurra, con la paura di dover ricorrere come le altre tre partite, sinora disputate, degli ottavi di Coppa Italia, addirittura ai supplementari! Mai meravigliarsi con Gattuso, che se da un lato dimostra contentezza per aver rivisto in divisa sia Koulibaly, ancora un po’ legnoso, che Mertens, anche se il belga solo in panchina ad incitare i compagni in difficoltà, dall’altro trova giustificazioni asserendo che c’era da attendersi una gara non al massimo delle possibilità per i calciatori che non giocavano da titolari da un bel po’. Nonostante tutto, ancora non ha trovato, il trainer, il bandolo della matassa, che, come da più parti si ritenga e si cerchi di convincere Ringhio, consiste nel modificare lo schema di gioco, optando in maniera decisa verso il trio di attacco, Lozano – Mertens – Insigne, abbandonando definitivamente, almeno sino al rientro, tra le fila dei titolari, del nigeriano Osimhen, all’unica punta, sia essa Petagna o Llorente .
Mai testa fu più dura per un calabrese di natali, nonostante il lungo periodo di vita calcistica trascorsa tra Scozia, Salerno e Milano, ed è inutile, ormai se ne è fatta capace tutta la schiera di giornalisti al seguito, continuare a forzare i commenti, in quanto il tecnico non intende avvalersi di consigli, volendo insistere su un modulo che continua a far registrare, sì, molte conclusioni, ma rendendo l’area avversaria sempre più piena per vie centrali e soffocando l’attaccante che è costretto, il più delle volte a giostrare spalle alla porta, diventando più un centravanti boa che un vero e proprio goleador, risultando preda dei difensori che riescono sistematicamente a bloccarlo o a respingere le eventuali conclusioni. La dimostrazione la si è vista in occasione della marcatura di Petagna per il definitivo 3 a 2, messa a segno da pochi passi solo perchè trovatosi pronto su una debole respinta della difesa ospite, e si è notata la mancata esultanza del “bomber” triestino, forse perché stanco di girare a vuoto senza raccogliere frutti, e dichiarando a fine gara “ l’importante era la qualificazione comunque fosse arrivata…”, segno di una non piena soddisfazione del ruolo in cui sembra più adattarsi che esserne convinto.
Tralasciando la cronaca che registra un bel gol di Di Lorenzo, e le belle giocate dei toscani, tra i quali l’appellativo di migliore se lo è cucito addosso Bajrami, autore di un gol alla Insigne (classico tiro a giro) e di una rete con un tiro angolato dal limite dell’area, recuperando per due volte il risultato, anche dopo la segnatura di Lozano, abile a sfruttare un errore di Zappella, una buona prova l’hanno regalata i criticati di Udine, Rrahmani, in difficoltà sulla prima segnatura empolese perché scaraventato a terra da un avversario mentre correva a chiudere su Bajrami, e Ruiz che nei venti minuti giocati ha impegnato sovente il portiere ospite, colpendo anche il montante. Ora domenica, al “tocco”, lo scontro con i viola di Prandelli ed il mercoledì la Super Coppa: preferibile astenerci da qualsiasi previsione….
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