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NAPOLI. Il tifosa gongola, l’allenatore cerca di moderare l’esultanza, i critici tacciono, i commentatori attenuano l’entusiasmo considerando l’avvio di torneo senza ostacoli particolari, gli scommettitori prendono tempo, ma il Presidente ed il Direttore sportivo ora hanno l’ingrato compito di salutare degli atleti destinandoli verso squadre che permettano loro di essere per un tempo maggiore a calcare il terreno di gioco, ma, nello stesso tempo per fortificare il bilancio, già di per sé sano, e per incrementare le entrate, ferme alle cifre di Koulibaly (al Chelsea per trentotto milioni ndr), Milik (otto milioni, definitivo al Marsiglia, e tra poche ore alla Juve ndr), Petagna (due milioni e mezzo, con obbligo di riscatto ad oltre dieci milioni in caso di salvezza ndr), Tutino (al Parma per cinque milioni e mezzo ndr), Ferrari (al Vicenza per quattrocento cinquantamila euro ndr). Molti si chiederanno come si può parlare di bilancio in attivo se si contano diverse decine di milioni per trasferire in maglia azzurra, quel popò di atleti, dai dieci milioni di Kvara fino ai quindici sia di Anguissa che di Olivera, per giungere ai venti di Kim e, udite udite, ai trentacinque di Raspadori, per il quale è previsto l’obbligo di riscatto? Rispolveriamo la memoria e ci sovvengono i cinquanta milioni per la qualificazione in Champion’s, non disegnando i venticinque milioni che potrebbero derivare dalla cessione di Ruiz al PSG ( per lo spagnolo, ultima settimana di speranze, altrimenti la tribuna lo attende… ndr).

Formula vincente l’accoppiata “patron” “ds”, ved ora non resta che vendere, e non svendere, calciatori che tecnicamente meritano e che sono “chiusi” da elementi decisamente più esperti (Donbele e Simeone) e più “variopinti” (inteso come capacità di ricoprire più ruoli, e Raspadori lo è ndr). Ounas, Demme, Gaetano, Ambrosino, questi ultimi due in prestito, magari con diritto di riscatto, darebbero l’opportunità di recuperarli l’anno prossimo, ulteriormente svezzati da società con obiettivi raggiungibili. La regolarità del bilancio viene dimostrata dalla problematica sollevata dall’Uefa nei confronti di una quindicina di team europei, tra i quali spiccano i nomi delle altre tre qualificate in Champion’s (Milan, Inter e Juve) nonché della Roma, quindi estranea alla società partenopea, per irregolarità nell’ambito della sostenibilità finanziaria, relativa ai controlli dell’ultimo triennio.

Ci saranno misure disciplinari, essendo in corso un patteggianento, avendo concordato il rientro tramite un percorso virtuoso, e quindi multe, ma non blocco del mercato e sanzioni che incidano sulle manifestazioni cui parteciperanno. Prima del sorteggio di giovedì 25 agosto ad Istanbul, si conosceranno le decisioni dell’Uefa, ma il Napoli, nella persona, forse, di ADL, e nei tifosi incollati al televisore, sarà ipnotizzato dalle combinazioni che si svilupperanno con le biglie nelle urne di prima, seconda e quarta fascia che determineranno gli avversari dell’edizione 2022/2023.

Il Napoli squadra, invece, tasterà oil suo stato di salute, affrontando oggi pomeriggio, alle 18, in amichevole la Juve Stabia, cui ha prestato il calciatore D’Agostino per rafforzare la squadra della provincia, impegnata nel torneo di Lega Pro. Giovedì Spalletti e i suoi atleti incroceranno le dita fidando in un girone che possa consentire agli azzurri di arrivare agli ottavi, per poi, dopo qualche ora, almeno il trainer ed il suo staff, a cambiare canale per studiare la Fiorentina, impegnata nel retour match di Conference League, in Olanda, avversario il Twente, partendo dal pari del Franchi: sarà il primo avversario “di peso” per saggiare le reali qualità degli azzurri, per dare, se possibile, un’ulteriore smentita a chi li vede ancora dietro Inter, Milan, Roma e Juve, nei pronostici e nell’ ipotetica classifica finale: preferibile partire a luci spente, per poi accenderle avanti, molto più avanti.

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