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«Abbiamo tutto l’interesse a collaborare con gli organi inquirenti e rispettare la massima trasparenza in questa vicenda per tutelare l’istituzione che rappresento». Il rettore dell’Università degli Studi di Salerno, Aurelio Tommasetti, interviene così sull’inchiesta avviata dalla Procura di Nocera Inferiore su presunti favoritismi nelle assunzioni e negli affidamenti di incarichi all’interno dell’ateneo. Indagine partita su lettere ed esposti anonimi, sui quali Tommasetti preferisce «tralasciare ogni valutazione», e che hanno indotto gli inquirenti a verificare le posizioni di 11 persone. «Il 7 novembre scorso – spiega il rettore dell’Ateneo salernitano – abbiamo ricevuto dalla Procura di Nocera la richiesta di acquisizione di atti relativi a 11 posizioni, riferite a bandi per assegni e dottorati di ricerca. L’Amministrazione il 18 novembre, ha inviato alla Procura la documentazione richiesta, attingendo la stessa dalle proprie banche dati e chiarendo che, per alcuni dei nominativi indicati, non è stato rinvenuto alcun tipo di rapporto contrattuale con l’ateneo, né alcuna relativa documentazione». In seguito a notizie di stampa relative all’indagine, il rettore Tommasetti ha anche diffuso una nota nella quale ribadisce che «l’ateneo di Salerno non potrà che trarre beneficio dall’attività di indagine avviata dalla Procura della Repubblica di Nocera Inferiore». Secondo indiscrezioni all’esame dei magistrati ci sono le assegnazioni di cattedre, assegni di ricerca a figli di docenti ed ex docenti dello stesso Ateneo, oltre che a parenti entro il quarto grado.

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