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SALERNO. Preoccuparsi del novizio De Sanctis, alla luce della sostituzione dello “scafato” e riconosciuto number one del calcio mercato, Walter Sabatini, era sembrata una logica reazione al passaggio delle redini, tra esperto e uomo alle prime armi, per programmare una compagine che non arrivasse a gennaio, sul fondo della classifica.

Ancora una volta, non essendo il calcio una scienza esatta, tanto meno nelle vicende di calcio mercato, dove contano l’intraprendenza, la fiducia del Presidente, la disponibilità del denaro, da spendere, ovviamente, con oculatezza, per evitare capitomboli irreversibili, il buon Morgan si è catapultato sul calcio estero dopo aver piazzato Ederson all’Atalanta ed aver fatto indossare la maglia granata, prima a difensori esperti come Lovato e Pirola, poi ad un centrocampista di qualità, come Maggiore (uno dei maggiori interpreti della doppia salvezza consecutiva dello Spezia, prima con tecnico Italiano e poi con Motta ndr), e ad un atleta esperto, utile sulla fascia come Candreva, poi chiudendo, ma ancora c’è tempo per mettere fine agli esborsi di Iervolino, con gli attaccanti Dia del Villareal e Dovbyk del Dnipro (quest’ultimo è stato schierato nella gara dei preliminari di Europa League contro la compagine cipriota dell’AEK, vincitrice per 2-1, ed una prestazione non esaltante del centravanti, ormai prossimo alla Salernitana ndr).

Tranne Maggiore, Lovato, Bonazzoli (figliol prodigo), Bradaric e Bron, gli ultimi due, difensori, dal Lille e dal Metz, gli altri sono frutto di prestiti, con obbligo di riscatto in caso di salvezza, per cui saranno soldi, in futuro, spesi bene, avendo raggiunto l’obiettivo della permanenza.

Ancora tanti gli esuberi, ma Nicola ora potrà non dormire sonni tranquilli, ma riposare, questo sì, per dare piglio alle risorse tattiche di cui è dotato, senza doversi dannare l’anima per attendere squilli del cellulare che gli annunzino nuovi arrivi. Forse ci sarà spazio per Ranieri, in panchina con la Fiorentina nella partita di esordio di Conference League, e per Daniliuc, austriaco di origini rumene, ora al Nizza, difensore ventunenne, alto quanto basta per dare certezze nella propria area di rigore.

Ci sarà da aspettare per vederli all’opera, e se Radovanobic e Bradaric si avviano al recupero, resta un forte enigma su Ribery, che inizia a dare segnali di difficoltà fisiche, che l’età rende di difficile soluzione, ma di ricambi, forse non all’altezza del francese, ci sono. Nicola a te il pallino del gioco!

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