X
<
>

Condividi:
2 minuti per la lettura

Non facciamo scherzi. Il tampone per andare al cinema, sarebbe un colpo durissimo che rimetterebbe in ginocchio l’intera industria e il suo indotto che – dopo tempi davvero bui – stavano tentando di rialzarsi.

Le associazioni di categoria in queste ore dovranno strappare la giacchetta di Franceschini, altro che tirarla, e fargli capire che una stretta sui cinema per i supervaccinati (con l’obbligo di tampone per accedere in sala) è una misura eccessiva, fuori luogo e da scongiurare. In queste ore capiremo il peso della politica sul governo, visto che Franceschini è da sempre considerato un big (c’è anche il suo nome nelle nomine per i candidati al Quirinale).

La cabina di regia di giovedì 23 dicembre – giorno dell’uscita in sala di altri titoloni come Supereroi, West Side Story, Illusioni Perdute e Sing 2 – sarà presieduta dal premier Mario Draghi e si teme possa prevedere misure draconiane, che in questo caso potrebbero essere ribattezzate “dragoniane”.

I più radicali, di fronte all’avanzare della variante Omicron, spingono per introdurre l’obbligo di mascherine all’aperto e l’introduzione del tampone per i possessori di Green Pass per partecipare ad eventi, tra cui andare al cinema, ma non per andare al ristorante.

Oltre al danno (incalcolabile) per le sale, le società di distribuzione e tutta la filiera, si paventerebbe anche una beffa per la popolazione vaccinata che, in tutti questi mesi, ha assolto ad ogni indicazione governativa in modo impeccabile.

Un DPCM di Natale che, se passasse, verrebbe cavalcato da NoVax e NoGreenPass strumentalizzando “l’inefficacia” del vaccino, impugnando a quel punto anche l’anticostituzionalità di una Carta Verde che perderebbe forza legislativa e credibilità.

A tutti arriverebbe un messaggio equivocabile: con i vaccini non si è al sicuro e, in molti, si insinuerebbe un sacrosanto dubbio: se siamo tutti vaccinati, con seconda o terza dose, ma che bisogno c’è di questa apprensione?

I cinema sono luoghi sicuri, lasciateli in pace.


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE