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Lucia Mascino

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FANNO riflettere le parole rilasciate dall’attrice Lucia Mascino, sabato pomeriggio, collegata in diretta Instagram con Fortune Italia: «Le piattaforme hanno il dovere morale di aiutare le sale cinematografiche».

Le ho raccolte personalmente, a margine di una chiacchierata inserita tra due serie Tv prodotte da due grandi broadcaster, Sky e Prime Video, ovvero I delitti del Barlume (in corso le riprese della decima stagione) e Bang Bang Baby, la nuova serie ambientata negli anni 80 le cui nuove puntate saranno disponibili da giovedì.

Lucia Mascino, una delle migliori attrici italiane in questo momento, pur essendo grata alla piattaforme per aver “internazionalizzato” il mercato italiano dando molte occasioni di lavoro con prodotti di qualità, ha posto l’attenzione sulla crisi delle sale cinematografiche. «Andare al cinema è un’esperienza sociale che non si può perdere, questa crisi mi preoccupa. Le piattaforme hanno ricevuto molto dal cinema: sono entrate a pieno titolo a Venezia e in tanti festival, sono ormai parte del “sistema cinema”. Io credo che dovrebbero restituire tutto questo, non solo producendo i film, ma finanziando e sostenendo le sale. Se prendi dal cinema il suo prestigio, devi anche mantenere un sistema che ha nella sala il suo luogo “di culto” e principale vetrina. Se ricevi devi anche dare».

Si emoziona quando pensa alla bellezza dell’esperienza condivisa. «Mi ricordo ad un festival di Cannes in cui partecipavo con un film, i pianti che mi sono fatta di fronte a film bellissimi che facevano emozionare allo stesso modo persone provenienti da tutto il mondo, tutti che parlavano lingue diverse ma unite da un linguaggio universale».

Battagliera e passionale. «Io penso sia un obbligo morale, un dovere. Altrimenti tutto rischierebbe di appiattirsi, ho paura che tutto possa essere solo una cosa, regolata da un algoritmo e da “gusti” di determinate aree di pubblico, e finiremmo per realizzare sempre più progetti “on demand”. Invece il cinema è uno spazio libero. Se spegniamo quel respiro la prospettiva è corta e senza crescita».


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