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Andrea Bocelli

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Un canto d’amore per i patrimoni storici e culturali più importanti della Sicilia sta per levarsi dalla scalinata della cattedrale di Noto (Siracusa), capolavoro nel capolavoro di una città simbolo del barocco siciliano. La voce sarà quella di Andrea Bocelli, tenore senza bisogno di presentazioni, che con il concerto in programma sabato 24 ottobre si calerà per la prima volta nel ruolo di testimonial dei siti Unesco siciliani, di cui fa parte a buon diritto il capoluogo netino.

LE OPERE DI MITORAJ

Bocelli sarà accompagnato musicalmente dall’orchestra e dal coro del teatro Massimo Bellini di Catania, con la regia di Alberto Bartalini, e visivamente dalle cinque opere monumentali dello scultore polacco Igor Mitoraj che fino al prossimo febbraio saranno esposte – gratuitamente – per le vie di Noto, arricchendo l’offerta culturale della città, grazie alla collaborazione con la Galleria d’arte Contini e l’Atelier Mitoraj di Pietrasanta. Il tutto nell’ambito del progetto “Noto città d’arte” lanciato nel 2011 dall’attuale amministrazione comunale. L’iniziativa nel suo complesso oltre che dalla Regione Siciliana, tramite l’assessorato al Turismo, e dal comune di Noto, è sostenuta dall’Assemblea regionale siciliana, dal Mibact, dalla diocesi di Noto, dalla Camera di Commercio del Sud-Est e da Unicredit. Produttori del progetto le società Mediatica e Officina Creativa.

Uno sforzo comune nel tentativo di rilanciare il turismo in Sicilia nonostante l’emergenza Covid e in ottica futura, quando la tempesta sarà alle nostre spalle. Lo spiega bene il sindaco di Noto, Corrado Bonfanti, che al Quotidiano del Sud ha definito l’evento «un’iniezione di speranza, di ottimismo, di voglia di ripartire per fare delle nostre peculiarità siciliane elementi distintivi del panorama culturale mondiale». Il concerto, infatti, si rivelerà un’importante cartolina per la città del Siracusano, visto che verrà ripreso e usato per la promozione del nuovo di disco di Bocelli, in uscita a dicembre, portando la Sicilia e i suoi tesori sui palcoscenici internazionali. «Ho letto diverse interviste nelle quali il maestro parla di questo concerto – aggiunge Bonfanti – mi ha emozionato, anche perché lui è abituato a ingaggi e a numeri molto più alti». I posti a sedere, infatti, sono “appena” 400, molti dei quali «occupati dai rappresentanti dei siti Unesco e delle istituzioni civili, militare e accademiche».

TERRA MERAVIGLIOSA

Nonostante l’ultima stretta anti Covid inferta dal governo il programma e l’organizzazione non cambieranno perché «prevedendo un possibile peggioramento della situazione abbiamo concepito un sistema molto rigido per il rispetto delle norme». E se l’epidemia ha danneggiato il turismo «il lockdown ci ha fatto acquisire la consapevolezza di avere a che fare con una terra, la Sicilia, meravigliosa le cui linee di sviluppo non possono prescindere dal turismo culturale ed enogastronomico. Sono due asset fondamentali che la storia e la natura ci hanno lasciato in eredità. Il concerto è una grande opportunità di cui raccoglieremo i frutti nei prossimi mesi. Lo stesso vale per la mostra di Mitoraj. A proposito, mi piacerebbe poter trattenere a Noto almeno una delle opere».

La scelta di due artisti conosciuti in tutto il mondo per promuovere l’isola «rientra in un piano di comunicazione che comprende realtà siciliane e internazionali – ci spiega l’assessore regionale al Turismo, Manlio Messina – un percorso che non riguarda solo i siti Unesco ma ci consente anche di uscire dal territorio nazionale». La grave compressione del turismo di questo terribile 2020 impone di accelerare un difficile processo di rilancio. «Da marzo a giugno il settore, in generale, ha perso circa il 90% – afferma -. A luglio il dato è sceso al 50%, mentre agosto e settembre sono andati discretamente ma non abbastanza da farci recuperare. In Sicilia le perdite in alcune zone sono arrivate anche al 70/80%, specie dove c’era una grande incidenza di visitatori stranieri. Penso a Taormina, nella quale l’incoming del turismo estero normalmente raggiunge l’85%».

Anche la riemersione della domanda sul finire dell’estate – che aveva posizionato la Sicilia in testa alle mete più gettonate per le vacanze d’autunno – subisce oggi il peso della recrudescenza dell’epidemia. «E’ una situazione difficilissima da gestire – ammette l’assessore – per la Sicilia il 2020 doveva essere un anno d’oro, gli indicatori erano tutti positivi. Pensi che la brand reputation della nostra isola era seconda solo a quella del Trentino Alto Adige. Ora, però, dobbiamo confrontarci con questa realtà, tenendo alta l’attenzione sul turismo, magari continuando a puntare su quello di prossimità che ha funzionato molto bene come dimostra il successo della campagna “Restate in Sicilia”».

SITUAZIONE DIFFICILE

La situazione è così difficile che persino sulle previsioni per il 2021 Messina invita alla calma. «Questa seconda ondata di pandemia ci sta interessando più della prima – evidenzia – Ma restiamo in un quadro contenuto specie per quanto riguarda ricoveri e terapie intensive. La crescita dei contagi è riconducibile anche a un aumento dei tamponi. In ogni caso per fare programmi occorre che la crisi rientri. Il 2020 era ricco di grandi eventi che abbiamo dovuto rinviare al 2021, nel quale, a sua volta, avevamo già tanti appuntamenti. Se il peggio sarà alle spalle il prossimo anno sarà una grande opportunità per far conoscere la nostra terra. Ciò non significa che riusciremo a recuperare le perdite subite dal turismo: per quello serviranno diversi anni».


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