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L'Ucraina devastata

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UN TEMA centrale diventato un pericoloso leitmotiv. Russia e Ucraina proseguono il loro scambio di accuse sugli attacchi che sfiorano la centrale nucleare di Zaporizhzhia che, accanto alle varie rivendicazioni territoriali, è progressivamente diventata il centro gravitazionale della guerra in Ucraina. Attacchi che, anche durante il giorno di guerra 185, finiscono al centro della contesa, denunciati sia dalle autorità ucraine che da quelle filorusse. In un rimpallo che, fin qui, ha impedito la convergenza anche sulla visita dei tecnici dell’Agenzia Internazionale per l’Energia atomica (Aiea). La quale, secondo Kiev, potrebbe avvenire prossima settimana, col beneficio del dubbio legato all’operato della Russia che, sospettano gli ucraini, starebbe minando i presupposti che dovrebbero garantire il passaggio in sicurezza della delegazione attraverso i territori nazionali.  

Nel frattempo, l’ente che gestisce il programma energetico ucraino, Energoatom, lancia un allarme sui livelli di radioattività della centrale. In una nota riportata su Telegram, la società attribuisce ai «bombardamenti ricorrenti» il danneggiamento dell’infrastruttura centrale, con «rischi di perdite di idrogeno e polverizzazione di sostanze radioattive».

Accuse respinte da Mosca, che smorza l’allarme sui livelli di radioattività (definendoli normali), senza risparmiare una stoccata sui presunti bombardamenti ucraini. Anzi, il Ministero della Difesa russo ha attribuito alle forze armate di Kiev ben tre offensive nelle ultime 24 ore, oltre ad almeno quattro colpi di artiglieria che avrebbero colpito il tetto dell’impianto di stoccaggio del combustibile. Più o meno le medesime accuse che l’Ucraina attribuisce agli occupanti russi che, da qualche mese, hanno preso possesso della regione in cui sorge il più grande impianto nucleare d’Europa. Il capo dell’amministrazione militare regionale, Oleksandr Starukh, ha parlato di un attacco avvenuto nella notte verso il quartiere di Shevchenkivskyj della città di Zaporizhzhia. Proseguono, intanto, anche le offensive sul campo. Le autorità ucraine hanno fatto sapere di aver respinto un tentativo di sfondamento da parte delle forze russe nel Donetsk, mentre il sindaco di Kharkiv, Ihor Terekhov, ha riferito di un attacco missilistico sui quartieri centrali della città, in particolare contro i quartieri di Osnovianskyj e Kyivskyi. Sirene d’allarme che suonano mentre la Comunità internazionale concentra il suo sguardo proprio sulla centrale nucleare, sperando che gli attacchi che Mosca e Kiev continuano ad attribuirsi a vicenda non finiscano per provocare qualcosa di irreparabile.

Difficile, a oggi, sperare in qualche punto d’incontro. Kiev, da parte sua, ribadisce che la guerra finirà solo alle condizioni ucraine. La riconquista dei territori occupati e la cacciata degli invasori: «La volontà di vincere è necessaria tanto quanto le armi – ha detto il consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak – i compromessi avranno conseguenze catastrofiche per l’umanità».


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