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L'attacco di Hamas a Israele

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IL RISVEGLIO del governo italiano è stato inaspettato: l’attacco a Israele da parte di Hamas che ha al momento ha causato oltre 200 morti e 50 ostaggi scuote il mondo. E, va da sé, la scossa arriva anche dalle parti di Palazzo Chigi che non perde tempo a diffondere una nota in cui si sottolinea come «il governo italiano segue da vicino il brutale attacco che si sta svolgendo in Israele» e «condanna con la massima fermezza il terrore e la violenza contro civili innocenti in corso. Il terrore non proverrà mai. Sosteniamo il diritto di Israele a difendersi».

A piazza colonna si svolge una riunione permanente «sul drammatico attacco di Hamas in corso a Israele». Partecipano i ministri Piantedosi, Crosetto, Tajani, e l’ambasciatore Francesco Maria Talò, consigliere diplomatico di Meloni. Nel corso della riunione, spiega la nota, è stato operato un approfondimento di quanto accaduto nelle ultime ore, sia a livello diplomatico che di intelligence. L’esecutivo segue con preoccupazione l’evolversi della situazione, in stretto collegamento con le istituzioni europee e con gli alleati. Con l’attacco di Hamas particolare attenzione viene rivolta alla sicurezza della comunità ebraica presente sul territorio nazionale. Non a caso il ministro degli Esteri Tajani fa sapere che «tutti gli italiani in Israele sono stati contatti».

Nel frattempo non si perde di vista questione migranti. Dal consiglio europeo informale di Granada è emersa una sorta di tregua tra Italia e Germania, risultato del faccia a faccia tra la premier Meloni e il cancellerie Scholz. E se il ministro agli Affari Ue Raffaele Fitto parla di “risultato importante del governo italiano” proprio a Granada, i tedeschi restano scettici sulla Tunisia, nonostante la nota congiunta di Roma e Berlino. Dalla cancelleria, al momento, non c’è nessuna revisione dei paesi sicuri. La Tunisia è fuori. Ed è vero che la Germania riconosce la bontà dell’accordo con Saied, ma è altresì vero che l’insufficiente livello di democrazia, gli arresti di massa, le discriminazioni verso gli omosessuali, gli impediscono di riconoscere la Tunisia come un paese sicuro.

A tutto questo si aggiunge lo scontro frontale tra la maggioranza e la magistratura sulla giudice di Catania Iolanda Apostolico. La Lega continua a chiedere le dimissioni della giudice Apostolico, dopo avere diffuso il video che la ritrae alla protesta sul mancato sbarco dei migranti a bordo della nave Diciotti. Mentre Alleanza Verdi e sinistra prepara un esposto in procura sulla diffusione del video in cui si ipotizza la violazione del segreto di ufficio da parte di un pubblico ufficiale. L’accusa è di dossieraggio. Come è finito il video di Iolanda Apostolico e del marito sui social di Matteo Salvini? È iniziata dunque la caccia alla «manina».

Esplodono le opposizioni. «Vergognoso mettere alla pubblica gogna un video» attacca la cinquestelle Vittoria Baldino. Ancora più duro Nicola Fratoianni: «È un linciaggio della giudice apostolico». Insiste Giuseppe Conte: «Salvini chiarisca come ha avuto il video». Dall’altra parte Tajani sostiene che «un magistrato debba dimostrare di essere indipendente». Sia come sia, tutto questo ma in particolare le notizie drammatiche che arrivano da Israele, oscurano la manifestazione della Cgil a Roma dal titolo “La Via maestra, insieme per la Costituzione”. Due i cortei che sfilano nella Capitale, uno parte da Piazza della Repubblica, l’altro Piazzale Ostiense. Destinazione: San Giovanni. La partecipazione c’è. Gli organizzatori si spingono a dire che ci sarebbero stati 200 mila manifestanti. Una piazza dove si ritrova larga parte del centrosinistra, dal Pd al M5S. “Siamo la piazza che paga le tasse. È il momento del salario minimo” sbotta Maurizio Landini. «C’è un’Italia che si batte, il Pd c’è», gli fa eco Elly Schlein. C’è anche una delegazione del M5S. Ma niente foto Schlein-Conte.

«Con M5s e Pd c’è questo gioco mediatico che lascia il tempo che trova. L’importante è unirsi con il Paese, i comitati, le associazioni, i sindacati, le forze sindacali che manifestano, questo è importante come fronte unito contro questo governo» si difende il vicepresidente del M5S Riccardo Ricciardi. Si sfila Carlo Calenda che prende di mira Pd e 5Stelle: «Mentre elencheranno problemi e eviteranno soluzioni, che sono per loro natura complesse e dunque non possono soddisfare tutti, spiegheranno che la Costituzione è solo loro. Solo della sinistra. Come la Resistenza. Come Bella Ciao. Come l’ideale di libertà».


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