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FIRENZE – I carabinieri del Ros di Firenze hanno eseguito in Lombardia un decreto di perquisizione, ispezione e sequestro nei confronti di una donna che, secondo quanto emerso, potrebbe essere coinvolta nell’esecuzione dell’attentato del luglio 1993 a Milano, in concorso con appartenenti a Cosa nostra già condannati in via definitiva.

La donna, secondo quanto trapela, è sospettata di aver guidato e parcheggiato la Fiat Uno imbottita di tritolo che nella notte tra il 27 e 28 luglio a Milano esplose in via Palestro uccidendo cinque persone e causando danni ingenti al Padiglione d’arte contemporanea.

L’ipotesi di reato è quella di strage, in concorso con mafiosi già condannati come Totò Riina, Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, i fratelli Graviano e Matteo Messina Denaro, con l’aggravante dell’aver agito per finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine costituzionale e per agevolare l’attività di Cosa Nostra.

In via Palestro persero la vita cinque persone, i vigili del fuoco Carlo La Catena, Sergio Pasotto e Stefano Picerno, l’agente di polizia municipale Alessandro Ferrari e Moussafir Driss, migrante marocchino che dormiva su una panchina. Furono tutti uccisi dall’esplosione che mandò in frantumi il padiglione di arte contemporanea. Pochi minuti dopo altre due esplosioni si verificarono a Roma (senza provocare vittime), nei pressi della Basilica di San Giovanni in Laterano dove ha sede la Curia e davanti alla chiesa di San Giorgio al Velabro.


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