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Linda Evangelista

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UN dramma, una vera e propria tragedia per chiunque ma ancor più per chi ha fatto del proprio aspetto fisico e della propria bellezza uno strumento di lavoro.

Linda Evangelista, 56 anni canadese con origini italiane (la sua famiglia proviene dalla provincia di Frosinone), tra le più famose e belle modelle al mondo, ha raccontato come sia ormai sfigurata in modo permanente a seguito di un trattamento estetico che, in teoria, doveva essere una procedura non chirurgica apparentemente di routine. 

Attraverso i propri canali social Evangelista ha spiegato che dopo aver ricevuto un trattamento di criolipolisi, (una procedura che, attraverso il raffreddamento cutaneo localizzato, provoca una riduzione non invasiva del grasso del corpo), ha sviluppato un effetto collaterale che ha causato un cambiamento radicale del suo aspetto al punto da renderla quasi irriconoscibile.

LEGGI IL RACCONTO ORIGINALE: Linda Evangelista su Instagram: “#TheTruth #MyStory”

L’intervento, racconta Linda Evangelista, è avvenuto cinque anni fa e due successive e dolorose operazioni correttive non hanno ottenuto i risultati sperati lasciando evidenti i segni della deformazione.

L’annuncio di Linda Evangelista

La modella è uscita allo scoperto chiarendo che «A chi di voi si chieda come mai non abbia più lavorato, mentre la carriera delle mie colleghe ha prosperato, vorrei dire che la ragione è questa: sono stata brutalmente sfigurata dalla procedura Zeltiq CoolSculpting, che ha fatto esattamente l’opposto di quanto promesso».

In sostanza quello che è accaduto è che «invece di diminuire, ha aumentato le mie cellule adipose lasciandomi deformata in modo permanente, anche dopo aver subìto due interventi correttivi dolorosi e inutili».

In sostanza Linda Evangelista ha raccontato di aver «sviluppato una iperplasia adiposa paradossale che non solo ha messo in crisi le mie fonti di sussistenza, mi ha provocato anche una profonda depressione e un enorme disprezzo del mio aspetto. In questo processo mi sono chiusa in me stessa. Sono diventata una reclusa».

Che cos’è e come funziona la Criolipolisi?

La criolipolisi (dal greco kryos, freddo, e lisi, che indica lo scioglimento) promette di “sciogliere” le cellule adipose, ossia le cellule grasse, tramite il raffreddamento cutaneo di una specifica parte del corpo.

Lo scioglimento, se così si può dire in termini non scientifici, viene causato dall’applicazione di alcune ventose che trasmettono il freddo che raggiunge le cellule adipose. Una volta sciolte i materiali di scarto vengono smaltiti nei giorni successivi attraverso il sistema fisiologico naturale del corpo umano (ossia il fegato e il sistema linfatico).

Non è un sistema miracoloso, serve cautela

Potrebbe apparire come un sistema miracoloso ma non è così, anzi esistono degli accorgimenti e delle necessarie cautele. Come per la liposuzione anche la criolipolisi mira ad ottenere una riduzione della massa grassa ma, a differenza della prima, questo trattamento non prevede un intervento chirurgico invasivo. Tuttavia presenta dei limiti di efficacia in quanto può essere applicata solo a zone molto ridotte e a parti specifiche del corpo.

A parte il costo (si parte da 2-3 mila euro a salire) che naturalmente costituisce una barriera all’utilizzo di questa tecnica, esistono anche specifici requisiti legati alla fattibilità o meno di una applicazione di criolipolisi. In primo luogo ad esempio è necessario che la pelle e i tessuti siano tonici (per cui è consigliabile che a farla siano persone di non troppo avanti con l’età) al fine di ottenere il corretto effetto di retrazione della pelle.

Ma, soprattutto, ciò che deve ispirare cautela sono i possibili rischi. In primo luogo inestetismi, come ad esempio nel caso in cui la retrazione della pelle non sia omogenea (ossia si retragga di più in alcuni punti rispetto ad altri). Oppure rischi di necrosi cutanee oppure, come nel caso della Evangelista, un aumento del tessuto adiposo (ossia l’esatto contrario che ci si aspetterebbe) che può sfociare in un inspessimento del tessuto adiposo per risolvere è necessario un vero e proprio intervento chirurgico.


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