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Luigi Gubitosi, numero uno di Tim

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Ma perché Tim vende una quota agli americani e dà loro il 9% di rendimento fisso? Perché a loro e non a Cdp che non vuole nemmeno il rendimento?

SCUOLA, trasporti, fibra. Storie agostane della solita Italia che non vuole fare i conti con i suoi problemi e viaggia spedita verso la Grande Depressione. I venti staterelli dello spendo io (Regione) e paghi tu (Stato) e dei loro potentissimi governatori, fanno sparire il rischio di contagio Covid dai loro treni locali dove si sale solo se si diventa un’acciuga e dove la comodità dei sedili varia a seconda della latitudine geografica della spesa pubblica.

Ovviamente ciò avviene mentre il governo impone distanziamento e posti alternati sui modernissimi e attrezzati treni veloci dove sono stati fatti tutti gli investimenti richiesti per la sicurezza e l’aerazione. Il nuovo Babbo Natale italiano si chiama Bonaccini, è il governatore dell’Emilia-Romagna e presiede la Conferenza Stato-Regioni, ma è anche l’unico Babbo Natale che dispensa doni in ogni stagione. Fa lo splendido Bonaccini e, con i soldi sottratti ai ragazzi campani, pugliesi, calabresi e molti altri, annuncia che dal primo settembre gli under 14 emiliano-romagnoli viaggeranno gratis su bus e treni e ogni famiglia avrà un risparmio di 200 euro. Sarà sua cura fare consegnare a casa la card per i bambini emiliano-romagnoli.

Gli altri non emiliano-romagnoli, da Napoli in giù per dire che hanno il bus più introvabile d’Italia, ancora non sanno se potranno andare a scuola, ma intanto beccati questa! Su mascherine fisse a geometria variabile, tendine, separatori anti-goccioline, banchi monoposto, deroghe al metro di distanza sui bus, orari, turni e così via, i Governatori della Destra hanno dato il meglio della loro vis polemica perché sulla scuola, come sussurrano i capi, ci può scappare la crisi di governo. Non accadrà perché il ministro degli affari regionali Boccia sa fare il suo lavoro e ha capito tutto e perché il premier Conte supplisce alle carenze evidenti della indifendibile Azzolina, ma che pena e, soprattutto, quanta strada si crede di potere ancora fare con venti potestà legislative concorrenti su sanità, scuola, trasporti, turismo -praticamente su tutto – e con un meccanismo oliato che consente alle Regioni tosco-emiliane della Sinistra Padronale in combutta con le Regioni lombardo-venete a trazione leghista di rubare decine di miliardi l’anno di spesa sociale e infrastrutturale al Sud per regalare un assegno assistenziale al Nord di pari importo!

Ma dove vogliamo andare in queste condizioni? Quale sviluppo potremmo mai avere se il reddito pro capite di venti milioni di persone è pari alla metà degli altri due terzi perché da venti anni non hanno avuto più un euro vero per infrastrutture di sviluppo e ora che si fa la società della rete digitale non si sceglie la strada seguita per Terna e Snam (reti elettrica e del gas) con Cdp azionista di maggioranza, aperta a tutti gli operatori, e una governance indipendente? Per noi la strada maestra era questa.

Come fece l’Enel che riempì di soldi la Edison di Valerio che si fuse poi con la Montecatini e fece la Montedison, ma portò l’elettricità anche nell’ultimo paesino del Sud mettendo le basi della grande chimica e della grande siderurgia, riunendo produttivamente le regioni settentrionali e meridionali facendo dell’Italia una potenza economica mondiale. Oggi bisognava chiamare il capo di Tim Gubitosi e dirgli: ma perché vuoi vendere una quota agli americani e dare loro il 9% di rendimento fisso mentre noi nemmeno te lo chiediamo? Perché non consenti a noi di rilevare asset e dipendenti a prezzi adeguati e una quota di debito più che proporzionale di modo che tu – alleggerito di debiti e provvisto di dote – puoi fare il gestore delle telecomunicazioni, digitale e dei contenuti informativi su scala globale, mettendo a frutto le posizioni in Francia, Spagna e così via del tuo azionista Bolloré? No, tutto questo non è avvenuto.

Tim firmerà perché è il padrone della rete ed è certa di comandare, Cdp si deve accomodare, ottiene già pezzi di governance e conta sull’antitrust per fare poi scendere Tim e comandare per intero. Lo schema nazionalizzazione Enel poteva fare di Gubitosi il nuovo Valerio. Il primo Valerio con la dote ricevuta fece della Edison qualcosa di molto importante, il secondo con la dote ricevuta in casa, non con un azionista americano che fa un affare e ne vorrà fare di altri, avrebbe potuto fare shopping in Italia e fuori occupandosi di contenuti facendo un patto di ferro con i francesi e provando a fare in questo campo un vero polo europeo. Invece con i debiti che stanno ancora lì, si proverà a fare gli investimenti nella rete del futuro italiana e quelli nei contenuti informativi. Anche se c’è chi ripete come un disco incantato che tra Tim e Open Fiber nei prossimi due anni, con i fondi europei, l’Italia intera avrà la fibra con la banda larga, poiché la coperta di Tim è corta noi nutriamo molti dubbi e temiamo, per esperienza, che la vittima sarà il solito Mezzogiorno. Peccato che tutto ciò è incompatibile con la sopravvivenza del Nord e la rinascita dell’Italia.

Per la verità, lo è anche una spesa per reti infrastrutturali che dà a un cittadino emiliano-romagnolo tre volte di più di quello che dà a un cittadino campano. Sono le diffuse miopie grevi che hanno fatto dell’Italia l’ultimo Paese per crescita in Europa e pongono ora le basi per la sua uscita dal novero dei Grandi Paesi industrializzati. Se torna a soffiare il solito vento del Nord degli ultimi venti anni il declassamento si raggiunge in un battibaleno.


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