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Vladimir Putin

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Il delirio sull’Occidente di Putin è materia di dibattito e l’Apocalisse reale dell’unico Paese in recessione sparisce. Le imprese estere e i cervelli di casa lasciano la Russia di Putin, Gazprom simbolo del suo potere non ha più il cliente unico Europa e non può rimpiazzarlo perché la subentrante Cina pesa per un quindicesimo. Nelle segrete stanze dominano il parallelismo con il buco nero tedesco della storia e ci si interroga sulla Cina di oggi che potrebbe essere gli Stati Uniti di allora. Se qualcosa di serio si muovesse in Russia contro Putin i tempi della pace si restringerebbero. Noi faremmo bene a dare forza all’Europa perché avanzi l’operazione verità. Aiuterebbe la Russia a raccogliere le forze per rompere il muro dell’Apocalisse inventata di Putin.

Premesso che le statistiche russe non sono affidabili in quanto sono tutte politicamente manipolabili, l’ultima favola di casa nostra è che l’economia russa è in salute e che siamo noi italiani a pagare il costo della guerra russa e del sostegno dato all’Ucraina che impedisce la resa all’aggressore.

Queste cose totalmente false nel dibattito pubblico europeo le diciamo solo noi dando una prova esemplare della miserabile qualità della nostra dialettica informativa e politica. Per cui si arriva all’assurdo che l’Apocalisse dell’Occidente inventata da Putin che rievoca il buco nero tedesco della storia mondiale diventa materia di discussione e l’Apocalisse reale dell’unico Paese al mondo in recessione che è la Russia viene rimossa per mantenere in vita i putinismi pelosi italiani e i copioni superati dalla storia del binomio atlantisti-pacifisti.

Le imprese del mondo lasciano la Russia di Putin, i cervelli lasciano la Russia di Putin, Gazprom simbolo del potere economico di Putin non ha più il suo principale cliente (l’Europa) e non ha come rimpiazzarlo perché anche usando il gasdotto siberiano sono riusciti a mandare in Cina 10,39 miliardi di metri cubi di gas rispetto ai 154 persi dal cliente europeo. Che sarà mai?

La denatalità aumenta, i morti sui campi di battaglia pure e il tessuto sociale ne risulta lacerato, le sanzioni fiaccano giorno dopo giorno quello che resta di un tessuto economico strutturalmente fragile. Putin annuncia aiuti per alleviare le ferite sanguinanti ma sono la medicina della propaganda che non ferma il veleno del combinato disposto guerra- sanzioni che circola nel corpaccione russo e ipoteca il futuro.

Ovviamente stiamo parlando di un Paese, la Russia, che ha un’economia più piccola di quella italiana. Se avete un po’ di tempo date una scorsa all’articolo “Guerra e sanzioni affossano Mosca, la Russia è l’unico paese in recessione” a pagina II e al suo secondo grafico che mostra le ultime stime del Fondo Monetario Internazionale: +2,7% per le economie avanzate, +3,9% per i Paesi emergenti, mentre la Russia è l’unico Paese del mondo che è andato in recessione (-2,2%, come detto).

L’impietosa linea verde, come scrive da par suo Fabrizio Galimberti, misura le distanze fra la dinamica dell’economia russa e quella del resto del mondo. Allo stesso tempo misura l’effetto guerra/sanzioni, un effetto che vale parecchi punti di Pil. Dal 2021 al 2024 sono tre anni perduti per l’economia dell’ex impero sovietico che Putin vorrebbe rinverdire. Fare mancare al dibattito pubblico italiano questo dato di verità è grave. Perché si parla dell’Apocalisse che Putin si è inventato per mettere il prosciutto davanti agli occhi in casa sua, ma sarebbe bene che almeno noi questo prosciutto lo eliminassimo dai nostri occhi.

Gli americani ricordano Monaco quando si cedette a Hitler sui Sudeti e lo si accontentò pensando che non sarebbe andato avanti nelle sue mire espansionistiche, ma non fu così perché Hitler esattamente come potrebbe accadere oggi con Putin ne ricavò la conferma che poteva andare avanti. Sapere come stanno le cose davvero in casa di Putin potrebbe aiutare a capire quello che nessuno riesce a capire. Vale a dire: se la Russia è pronta a buttare il mondo nella terza guerra mondiale pur di non perdere.

O se prendendo atto che non può vincere comprende di dovere accettare un compromesso. Questo può realisticamente avvenire solo al prezzo di mettere da parte Putin. Questo può succedere se dentro la Russia c’è una forte alternativa che spinta dalla pressione mondiale e dalla conoscenza dei fatti reali acquisisce la consapevolezza che se Putin è matto non possono andare tutti a sbattere con lui. Anche con Hitler quando stava perdendo la seconda guerra mondiale molti si illusero che sarebbe stato possibile fare una pace di compromesso.

Non è mai stato possibile e i libri di storia ricordano che lui aveva pianificato il risorgimento tedesco e stava costruendo la nuova civiltà dando ordine ai capi dei suoi architetti che gli edifici dovevano rimanere imperituri nel senso che anche quando sarebbero diventati ruderi avrebbero dovuto rivelare grandezza come era accaduto nell’impero romano. Davanti a un simile delirio, che assomiglia molto da vicino al delirio sull’Occidente di Putin di oggi, la comunità tedesca solo nell’ultimissima fase cercò di detronizzare Hitler.

La domanda da porsi oggi è se può succedere che all’interno della Russia si accorgano che il loro Paese ha un solo modo per riprendersi ed è quello di sbarazzarsi del “matto” che si è inventato l’apocalisse dell’Occidente definito corrotto e al tramonto arrivando a paragonare Zelensky a Hitler e ripetendo invece proprio lui con i carri armati e le parole la stessa follia millenaristica che è quella appunto di creare il nuovo millennio. Questo è l’aspetto più preoccupante che esaminano gli analisti più seri perché non lascia spazio per un compromesso se non ci sono forze all’interno per combattere questa follia distruttiva che non fu combattuta in Germania all’epoca e che oggi gli americani rievocano.

Nelle segrete stanze stanno tutti ragionando in questa logica sottolineando la differenza rispetto ad allora rappresentata dalla presenza della Cina alla quale oggettivamente va bene fare andare avanti Putin così perché più si indebolisce la Russia più si rafforzano loro perseguendo il disegno di un nuovo bipolarismo mondiale dove la Cina sostituisce la Russia. Chi sostiene, però, che come allora gli Stati Uniti all’inizio non intervennero anche oggi la Cina non interverrà, dovrebbero almeno ricordare che per un po’ gli Stati Uniti sono rimasti a guardare ma poi intervennero. Succederà la stessa cosa oggi con la Cina a maggior ragione perché lo scenario del mondo è diventato policentrico e perché la pace per loro vale oltre un trilione di dollari.

Se qualcosa di serio si muovesse in Russia contro il “matto” Putin i tempi della pace si restringerebbero. Noi in casa nostra invece di inseguire e raccontare le favole, faremmo bene a dare forza all’Europa perché avanzi l’operazione verità nella coscienza del mondo. Perché questo, non altro, aiuta la Russia a prendere coscienza in quale abisso è stata condotta. Aiuta la Russia a raccogliere le forze per reagire rompendo il muro dell’Apocalisse inventata di Putin. Una grande democrazia europea come quella italiana dovrebbe rivendicare e svolgere questo ruolo di verità, non nascondersi dietro le maschere stereotipate di un mondo opaco diventato brutto che non ha più futuro.


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