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Un Consiglio dei Ministri presieduto da Giorgia Meloni

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Siamo di fronte a una forma di masochismo infantilistico perché se sei il primo Paese beneficiario del Pnrr, 190 e passa miliardi, non puoi non sottoscrivere il Mes, non puoi non continuare a incentivare i pagamenti elettronici digitali, non puoi fare pasticci sulla giustizia. Non puoi inventare una tassa di solidarietà bancaria improbabile per rimborsare la microtassa sull’utilizzo del Pos che i commercianti già non pagano grazie alle offerte di mercato. Non puoi continuare a piantare bandierine che puntualmente ritiri. Devi avere il coraggio di dire ai tuoi elettori che, per fortuna, stai facendo l’esatto contrario di quello che dicevi di volere fare perché governare è una cosa diversa dalla propaganda. Serve un’operazione verità che è il punto massimo di assunzione di responsabilità non più eludibile. Non puoi non farlo anche perché opposizioni, Putin e banche centrali, ieri si è svegliato il Giappone, non ti aiutano. Se la Destra sovranista italiana vuole essere una Destra di governo oltre a farlo deve anche dirlo.

Siamo prigionieri del nulla. Abbiamo una maggioranza di governo che si è infilata in un vicolo cieco per alzare al cielo bandierine di partito che non servono a nulla e arrecano pure danno di immagine perché poi sono destinate a cadere con conseguenti contraccolpi di consenso della pubblica opinione. Come è successo con il Pos dove ora si sta perdendo tempo per confezionare una improbabile tassa di solidarietà delle banche per offrire ai piccoli commercianti il ristoro di quella microtassa sul Pos che le compagnie commerciali hanno già eliminato nelle loro offerte di mercato. Come è in parte già accaduto con i contanti rivedendo limiti e quantità in gioco. Come è puntualmente avvenuto con il pacchetto giustizia. Come accadrà di certo con il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) che bisogna solo ratificare visto che lo hanno fatto tutti (dico tutti) i Paesi europei anche se poi noi saremmo addirittura gli unici ad averne di sicuro bisogno per fare per davvero la medicina del territorio e finanziare la spesa sanitaria sostenendo i pronto soccorso assumendo le risorse qualificate che servono.

Saranno costretti a fare maxiemendamenti tra governo e gruppi e li voteranno uno per uno con un problema di tempi grande come una casa perché su ognuno di loro ci vuole il parere del Mef e non ce la si fa a evitare l’esercizio provvisorio. Che, invece, oggi non si può fare perché gli esercizi provvisori della prima repubblica non hanno niente a che vedere con quelli eventuali dei nostri giorni perché in mezzo c’è un ruolo dell’Europa che è totalmente cambiato e un giudizio che ne consegue sul Paese molto differente.

Ne usciranno, forse, al solito modo: questa è la minestra riscaldata che siamo riusciti a cuocere, questo ci permette di portare in tavola il suk mediorientale della politica italiana con i mercanti del tempio che hanno più peli sullo stomaco che portano a casa il bottino maggiore. Come dire: questa è la morchia fatta di emendamenti microscopici, tanta robaccia assortita e il salva calcio, fatevela piacere e approvatela con il solito voto di fiducia che suggella per l’ennesima volta che la manovra ha fatto fuori il Parlamento. Ne usciranno più probabilmente facendo approvare quella stessa minestra riscaldata da qualche rapidissimo passaggio in Commissione di bilancio di modo che si può dire che il Parlamento è stato coinvolto anche se è stato fatto fuori uguale come avviene peraltro da sempre. Per fortuna, fuori della morchia dove tutti provano a rubare qualcosa per sé, c’è il grosso della manovra che è saldamente ancorato a sostenere imprese e famiglie contro il caro energia e a favorire in modo selettivo chi ha meno seguendo l’impianto delle manovre draghiane che tanto bene hanno fatto a questo Paese regalando a tutti noi la migliore crescita europea con il primato di essere anche l’unica economia ad avere collezionato sette trimestri consecutivi di più sviluppo e più lavoro.

Il dato di fatto veramente incredibile della situazione politica di oggi è che questo governo di cose buone ne ha fatte anche tante, ad esempio liberalizzare i servizi pubblici locali e semplificare il codice degli appalti, ma non lo dice perché sa che quelle cose buone vanno contro le loro basi elettorali e le promesse di una vita che hanno fatto a quelle stesse basi elettorali. Si parla un minuto al massimo di 23 miliardi di aiuti contro il caro energia utilizzando anche gli strumenti del governo Draghi, dall’assegno unico al bonus sociale fino al credito di imposta, facendo cioè benissimo, esercizio riuscito di responsabilità, e si passano giornate intere – mattina e notte – a discutere come architettare questo microcontributo bancario di solidarietà che poi non funzionerà e ben sapendo che sotto i dieci euro e anche sotto i trenta le offerte di mercato hanno già liberato tutti dal microfardello che si dichiara di volere eliminare. Si fa finta di occuparsi di microinteressi ipotetici di microfasce di elettorato da indennizzare con lo stesso identico copione seguito nella prima proposta di liberare tassisti e commercianti fino a 60 euro dall’obbligo del Pos, che si ripete incredibilmente con il Mes come si era ripetuto prima con il contante infilandosi sempre nella stessa, identica battaglia ideologica che porta a sbattere sempre contro lo stesso muro e che obbliga inevitabilmente sempre a tornare indietro. Facendo la figura che quando si arriva al dunque si fa esattamente quello che fino a un minuto prima si è detto di non volere fare.

Siamo di fronte a una forma strana di infantilismo politico. Siamo di fronte al solito masochismo infantilistico perché lo sanno anche i cani che se sei il primo Paese beneficiario del Piano nazionale di ripresa e di resilienza, 191 miliardi di fondi europei, non puoi non sottoscrivere il Mes, non puoi non continuare a incentivare i pagamenti elettronici digitali. Soprattutto non puoi continuare a tirare tutto in lungo perché dopo dieci anni di balle al tuo elettorato devi fare qualche giro lungo per nascondere la realtà e non fare capire che stai per fortuna facendo l’esatto contrario di quello che dicevi di volere fare. Serve un’operazione verità che è il punto massimo di assunzione di responsabilità non eludibile della Destra di governo. Non può non farlo perché ha anche la sventura di avere un’opposizione che invece di rivendicare che la Destra sta facendo quello che loro dicevano di volere fare acquisendone legittimazione e consenso politico sanno solo strillare “ma come vi permettete”. Non può non farlo perché la situazione internazionale sia sul piano bellico – tutti si interrogano sui progetti militari di Putin per l’anno prossimo – sia su quello del quadro economico globale pre-recessivo obbliga al realismo assoluto e alle scelte che coerentemente ne discendono. Non può non farlo perché ogni giorno ce ne è una, ieri è stata la volta della Banca del Giappone che ha deciso di fare oscillare dallo 0,25 allo 0,50 il rendimento dei suoi titoli decennali, per sostenere lo yen e ogni volta che nel mondo succede qualcosa che spinge a fare salire i tassi i rendimenti del nostro titolo decennali (BTp) si impennano e ieri sono arrivati a salire fino al 4,46%.

Credetemi, di tempo per scherzare o fare tattica ce ne è rimasto poco e prima si fa l’operazione verità meglio è. Se la Destra sovranista italiana vuole essere una Destra di governo, e si muove in questa direzione, oltre a farlo deve anche dirlo.


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