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Un cartellone di benvenuto a bimbi ucraini in una scuola italiana

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FATTI, non parole. Era il claim di una pubblicità degli anni del boom economico, perfetto per descrivere il miracolo dell’accoglienza che la scuola italiana è riuscita a compiere con i piccoli rifugiati ucraini. Dai dati relativi alle studentesse e agli studenti ucraini accolti nelle scuole, statali e paritarie, aggiornato al 9 maggio, spicca che dal 24 febbraio le studentesse e gli studenti ucraini accolti sono 22.788.  Rispetto alla prima fotografia della rilevazione del ministero dell’Istruzione, il 21 marzo, quando erano 4.778, sono molto più che quadruplicati. Il report contiene anche informazioni sulla distribuzione territoriale: le regioni che registrano l’accoglienza più alta si confermano, come già  ad aprile, la Lombardia, dove si concentra il 21% dei piccoli rifugiati, l’Emilia-Romagna con il 12% e la Campania, con l’11%.

LA MAGGIOR PARTE ALLA SCUOLA PRIMARIA  

La maggior parte di questi bambini frequenta le elementari. Sono 10.399. Seguono, per numerosità, i bimbi che hanno fatto ingresso nelle scuole medie (secondaria di primo grado), pari a 5.226. Sono 5.060  i piccoli ucraini accolti nella scuola dell’infanzia, mentre sono 2.103  gli adolescenti  sui banchi di scuola italiani degli istituti superiori (licei, ecc). Rispetto alla distribuzione geografica, dopo la Lombardia (4.836 ragazzi ucraini accolti nelle scuole), l’Emilia Romagna (2.774) e la Campania (2.412), il Piemonte (1.865) e il Lazio (1.756) hanno accolto ciascuno l’8% dei piccoli rifugiati. A breve distanza il Veneto (1.681) e la Toscana (1.523), ciascuna con il 7% del totale dei ragazzi ucraini arrivati nelle scuole italiane con il conflitto scatenato dalla Russia.    

PROCESSO D’ACCOGLIENZA AVVIATO SUBITO  

A poche ore dallo scoppio della guerra, il ministero dell’Istruzione ha avviato il processo per accogliere i piccoli rifugiati attesi con le loro famiglie in Italia. Il 4 marzo il ministro Bianchi ha inviato una nota alle istituzioni scolastiche con le prime indicazioni e le prime risorse, per un milione di euro, «previste per garantire il diritto allo studio e il supporto psicologico a bambine e bambini, ragazze e ragazzi in fuga dai territori coinvolti nella guerra in atto».

A distanza di breve tempo sono state predisposte le istruzioni per i dirigenti scolastici, alle prese con una nuova esperienza in emergenza, dopo quella della pandemia, e forniti gli strumenti di supporto e conoscenza per gestire l’insegnamento.  Sul sito del ministero dell’Istruzione https://www.istruzione.it/emergenza-educativa-ucraina/materiali.html sono scaricabili i “Materiali per l’accoglienza e per l’apprendimento dei profughi ucraini. Contributi per la formazione dei docenti”. Spaziano dalle “Linee guida per i docenti” e i documenti sulla Scuola in Ucraina, alle  “Risorse e materiali didattici e altre risorse”.  Fra questi spiccano  i “pittogrammi italo ucraini per studenti e insegnanti”, vignette con il significato delle frasi più comuni  – ho fame, ho sete, ho capito, non ho capito – nella doppia lingua ucraina e italiana, per rendere immediata la comunicazione.  

BIANCHI: A SCUOLA IL FIORE DELLA LIBERTÀ

Uno sforzo incessante, quello verso i piccoli rifugiati, perché la scuola è il luogo deputato  per coltivare «il delicato fiore della libertà». Lo ha ricordato il ministro in un messaggio video indirizzato a docenti e ragazzi in prossimità  delle celebrazioni dello scorso 25 aprile. «Gli eventi che stanno avvenendo a livello internazionale ci ricordano che dobbiamo fare grande attenzione e dare sempre nuova linfa alla libertà e alla democrazia. Dobbiamo farlo a partire dall’educazione, nelle nostre aule, anche in questi giorni e in vista del 25 aprile», aveva sottolineato. «Le scuole sono luogo di partecipazione e solidarietà – aveva poi concluso Bianchi – dove studentesse e studenti imparano a essere cittadine e cittadini responsabili e consapevoli. Continuiamo a coltivare il delicato fiore della libertà quotidianamente attraverso l’esercizio della partecipazione. Insieme».  

COLLABORAZIONE CON KIEV

L’impegno per l’accoglienza nelle scuole italiane delle studentesse e degli studenti ucraini accanto alla continuità didattica rispetto al percorso iniziato nel proprio Paese sono stati al centro di un incontro fra il Ministro Patrizio Bianchi e la viceministra dell’Educazione e della Scienza ucraina, Vira Rogova, a fine aprile, unitamente al supporto psicologico e al recupero della socialità anche grazie ad attività dedicate nel periodo estivo. Su questi temi si costituirà «un gruppo di lavoro tra i due Paesi affinché il contatto sia diretto e costante».


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