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Charles Michel

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L’Unione Europea risponde unita contro l’aggressione della Russia in Ucraina. In una corsa contro il tempo i leader europei si riuniscono a Bruxelles per adottare un pacchetto di sanzioni contro il Cremlino. L’obiettivo è frenare la crescita della Russia e colpire i suoi settori strategici e finanziari. Ma a sentirne le ricadute saranno anche i Paesi europei, tra questi soprattutto l’Italia. A vedersela male saranno soprattutto le banche italiane e il commercio.

Le esportazioni italiane verso la Russia sono considerevoli e l’Ue intende inserire un bando alle attività commerciali tra le misure principali. “L’Unione europea renderà al Cremlino impossibile continuare con la azione. Più tardi presenteremo un pacchetto di sanzioni massicce e mirate. Saranno sanzioni finanziarie molto dure, avranno un impatto molto pesante sull’economia russa e andranno a sopprimere la crescita della Russia, ad erodere la sua base industriale. Vedremo molti capitali uscire dal Paese. Limiteremo l’accesso di Mosca alle tecnologie chiave”. Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, dopo l’incontro con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg e il presidente del consiglio Ue Charles Michel. Von der Leyen ha ribadito la fermezza dell’Ue che già da alcuni giorni vede le massime cariche delle istituzioni europee unite a condannare e contrastare le aggressioni della Russia in Ucraina.

“Il mondo potrà vedere che l’unità è la nostra forza. Riteniamo la Russia responsabile, non è solo un problema del Donbass e dell’Ucraina, in gioco ci sono la stabilità dell’Europa e l’ordine mondiale internazionale”, spiega von der Leyen. “Abbiamo lavorato per settimane preparandoci al peggio, sperando per il meglio. Questo riguarda anche la nostra indipendenza da eventuali pressioni russe sul gas. E ci siamo riusciti”, ha aggiunto.

Inoltre, durante la conferenza stampa a Bruxelles, Von der Leyen ha continuato: “Con l’Ucraina abbiamo firmato un accordo di associazione. Forniremo ogni supporto a Kiev. L’Ucraina si è staccata dalla rete elettrica russa e siamo pronti a supportarla se sarà necessario. Questo dimostra che c’è un grande supporto ai nostri amici in Ucraina”. Ma nelle ultime ore preoccupa anche la Bielorussia. “Faccio l’appello alla Bielorussia e al suo popolo, avete la possibilità di non seguire la Russia in questa tragedia. L’Ue parla ad una sola voce, è allineata e forte”.

Nel summit straordinario dei leader europei convocato in meno di 30 ore dall’aggressione russa, si terrà conto anche delle azioni della Bielorussia. Finora, le sanzioni contro la Russia, secondo quanto riportano alti funzionari europei a Bruxelles, saranno innanzitutto finanziarie. Le misure “punteranno a colpire settori strategici per l’esercito e la difesa della Russia”, affermano le fonti. Sembra essere sul tavolo anche il blocco alla Russia per l’accesso al sistema Swift. Ma questa misura potrebbe anche essere posticipata ad un pacchetto di sanzioni successivo. Al momento, sostengono le fonti istituzionali, nel pacchetto di misure a cui si lavora a Bruxelles non sarebbe incluso il settore energetico. Mentre, numerose personalità dovrebbero essere inserite nell’aggiornamento della lista nera. Anche le facilitazioni sui visti potrebbero essere colpite dalle sanzioni.

Le misure però, colpiranno anche in modo indiretto anche gli Stati europei che hanno relazioni finanziarie o commerciali con la Russia, tra questi l’Italia. Il blocco dello Swift, se fosse confermato, potrebbe bloccare i bonifici tra la Russia e l’Italia. La banche italiane, insieme alle francesi e seguite dalle austriache, sono tra gli operatori finanziari europei più esposti dalle sanzioni alla Russia. Secondo una ricerca del Credit Suisse sui dati della Bri, la Banca dei Regolamenti Internazionali a giugno 2021, le banche italiane e francesi sarebbero esposte per oltre 30 miliardi di dollari, circa 26,5 miliardi di euro. Per le banche austriache l’esposizione è sui 22-23 miliardi di dollari.

Tra le singole banche in Italia l’Unicredit è la terza banca più esposta dopo l’austriaca Raiffeisen Bank International e la francese Societé Generale. L’Unicredit, che ha una presenza in Russia a partire dal 2005, dopo la fusione con Hvb che aveva una propria controllata nel Paese. La banca ha attualmente 2 milioni clienti retail e 30mila corporate, con una rete di 72 sportelli che erogano 8 miliardi di euro di prestiti.

A subire dei danni nel nostro Paese, potrebbe essere anche la banca Intesa San Paolo. L’Istituto ha infatti una significativa attività in Russia, che gestisce oltre la metà delle operazioni commerciali con l’Italia. Questi servizi provvedono infatti alla maggior parte delle operazioni di investimenti italiani in Russia e russi in Italia. Inoltre, questo centro di servizi è un importante investitore e partner in molti progetti russi, nazionali e internazionali. Banca Intesa Russia conta su 28 filiali e 976 dipendenti, con un asset di 1 miliardo di euro. Tralasciando i danni economici, la preoccupazione principale è il dramma umano.

Nella giornata non sono mancati gli ultimi tentativi diplomatici per riportare la pace in Ucraina e in Europa. Il Servizio per l’azione esterna (Eeas) dell’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell, ha convocato l’ambasciatore russo presso l’Unione europea Vladimir Chizhov. A incontrare l’ambasciatore è stato il segretario generale dell’Eeas, Stefano Sannino, che ha espresso la forte condanna dell’Ue per “l’ingiustificata e non provocata invasione dell’Ucraina”. Sannino ha chiesto di cessare immediatamente le operazioni militari e di ritirare immediatamente tutte le truppe russe dal Paese senza condizioni.


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