X
<
>

Un gruppo di profughi ucraini

Condividi:
4 minuti per la lettura

NEANCHE la Pasqua ortodossa ferma l’infuriare della guerra in Ucraina, nonostante la richiesta del presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, che aveva esortato Vladimir Putin a far tacere le armi in queste giornate nel corso di un colloquio telefonico. Il conflitto, al contrario, si estende e ieri ha interessato anche Odessa, sui cui Mosca ha fatto piovere fuoco, provocando la morte di diverse persone, tra cui – ha riferito Kiev – anche un bimbo di tre mesi. Un’offensiva – quella contro la grande città portuale – nel quale il governo ucraino non vede nessun altro fine se non quello di gettare nel panico la popolazione locale.  

«L’unico obiettivo degli attacchi missilistici russi su Odessa è il terrore – ha twittato il ministro degli Esteri, Dmytro Kuleba – La Russia deve essere considerata come uno Stato sponsor del terrorismo e trattata di conseguenza. Niente affari, niente contatti, niente progetti culturali».

Almeno sei i razzi sono stati lanciati dai bombardieri strategici Tupolev Tu-95, colpendo strutture militari ed edifici residenziali. La situazione più drammatica resta, però, quella del Donbass e di Mariupol in particolare dove ieri sono ripresi i raid contro l’area industriale dell’acciaieria Azovstal, nella quale è asserragliato da giorni quel che resta delle truppe e delle milizie ucraine, decise a non arrendersi.

Il nemico, ha riferito il consigliere dell’ufficio di presidenza di Kiev Oleksiy Arestovych, «sta cercando di sopprimere completamente la resistenza dei difensori di Mariupol nell’area dell’Azovstal, hanno ripreso gli attacchi aerei sul territorio dello stabilimento, sulle linee di difesa delle nostre truppe e stanno tentando di effettuare operazioni di assalto». Il tutto mentre – sostiene sempre la parte ucraina – continuano a essere riempite le fosse comuni scavate a Manhush, che presto potrebbero accogliere anche i corpi delle persone rimaste uccise nel bombardamento del teatro di Mariupol. I russi starebbero scavando per trovare i cadaveri, “imballati” in sacchi di plastica e stipati in un deposito industriale in attesa del trasferimento.

Preoccupa la sorte dei civili rimasti in città, anche ieri non è stato possibile attivare corridoi umanitari per favorirne la fuga. E il sindaco, Vadym Boichenko, all’Adnkronos è tornato a parlare di «deportazioni», in particolari quelle che sarebbero dirette verso la Siberia per favorire la «ripopolazione della regione». Visto lo stallo diplomatico ha deciso di muoversi il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, che martedì prossimo sarà a Mosca per incontrare Vladimir Putin e giovedì si recherà a Kiev dove vedrà Volodymyr Zelensky e Kuleba. In entrambe le visite, hanno spiegato il portavoce delle Nazioni Unite Eri Kaneko, Guterres mira a discutere sui «passi che si possono fare in questo momento» per fermare i combattimenti e aiutare le persone a mettersi in salvo.

Una missione che trova il pieno «sostegno dell’Italia» ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio durante il congresso di Articolo 1. Roma, in questa partita, si è ritagliata un ruolo da garante su cui, ha precisato il titolare della Farnesina, c’è il pieno consenso tanto di Mosca che di Kiev. «L’Italia – ha aggiunto – metterà in campo tutte le iniziative che servono per ravvivare il negoziato, che in questo momento sta subendo un brusco rallentamento». Intanto prosegue l’azione europea di sostegno all’Ucraina, sia attraverso le forniture militari che con le sanzioni. Queste, ha sottolineato Di Maio, «sono l’unico modo per indebolire Putin, le sue cerchie di oligarchi e ridurre la possibilità di finanziare la guerra». A livello globale, ha continuato, il conflitto ucraino si sta rivelando una «guerra mondiale dal punto di vista economico».

Ma non manca chi ritiene che le mire di Putin possano estendersi oltre l’Ucraina. L’ha ribadito Zelensky, rinnovando il concetto di una Kiev ultimo baluardo della libertà in Europa. E Victoria Nuland, sottosegretaria di Stato Usa per gli Affari politici a European Pravda è tornata a ventilare l’ipotesi sul possibile uso di armi nucleari da parte di Mosca. «Nessuno può escluderlo – ha dichiarato rispondendo a una domanda sull’argomento – Dato che Vladimir Putin ha già ordinato crimini di guerra terribili e brutali, tutto potrebbe accadere. Potrebbero essere usati diversi tipi di armi catastrofiche». Gli Usa, ha continuato, stanno cercando di rendere «consapevole il Cremlino» che una simile ipotesi «sarebbe catastrofica non solo per l’Ucraina e il mondo» ma anche per «Putin e la Russia».


La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.  
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.

Condividi:

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

EDICOLA DIGITALE