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L'acciaieria Azovstal in Ucraina

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Fine dell’incubo per i civili ancora intrappolati nell’acciaieria di Azovstal, a Mariupol, da settimane assediata dai russi. La notizia più attesa è arrivata dalla vicepremier ucraina Iryna Vereshchuk.

«L’ordine del presidente è stato eseguito – ha annunciato – tutte le donne, i bambini e le persone anziane sono state evacuate da Azovstal. Questa parte dell’operazione umanitaria Mariupol è stata completata».

Nel corso della giornata nell’hub siderurgico era stata fatta sventolare una bandiera bianca, che – in un primo momento – sembrava sancire la resa delle truppe ancora asserragliate all’interno. Ma il battaglione Azov ha precisato: «In rete circolano notizie sul fatto che i difensori di Mariupol si siano presentati dall’esercito russo sventolando bandiera bianca. Questo perché le bandiere bianche sono utilizzate da entrambi i gruppi per attuare il piano di evacuazione dei civili».

Resta da capire quale sarà la prossima mossa di Mosca. Sinora gli assalti contro l’acciaieria erano stati fermati da un ordine di Vladimir Putin, adottato per consentire l’apertura del corridoio umanitario. Il Cremlino potrebbe ora revocare il provvedimento, autorizzando la ripresa dei combattimenti.
Difficile che i negoziati (ormai impantanati) registrino progressi nel giro di poche ore, nonostante l’ultima apertura di Volodymyr Zelensky, il quale ha posto come precondizioni per il raggiungimento di un’intesa il ripristino dello status quo del 23 febbraio, vigilia dell’invasione.

Parole con cui è sembrato implicitamente rinunciare alla restituzione della Crimea. Ma sul punto la Nato sembra irremovibile. «I membri della Nato non accetteranno mai l’annessione illegale della Crimea – ha detto alla Welt – Ci siamo anche sempre opposti al controllo russo su parti del Donbass nell’Ucraina orientale». Stoltenberg ha poi aggiunto di non credere a un’escalation fra la Russia e la Nato.

Ma per il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin – intervenuto su Instagram – «gli Stati Uniti stanno prendendo parte alle ostilità in Ucraina. Non si tratta solo della fornitura di armi e strumentazione, il regime nazista di Kiev è guidato dalle forze d’intelligence Usa». Per Volodin, fra l’altro, gli Stati Uniti devono essere considerati responsabili «dei crimini di guerra commessi da Kiev».


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